Repubblica federale di tipo presidenziale composta da 49 stati continentali ed 1 insulare, l’arcipelago delle Hawaii, la sua nascita risale al 04 luglio 1776, giorno di proclamazione dell’indipendenza degli Stati Uniti D’America. Son trascorsi quasi 250 anni da quel giorno ma la curiosità, l’entusiasmo, il sogno di visitare almeno una volta nella vita questo continente son sentimenti sempre vivi e crescenti in ognuno di noi, direi “Un Must” da realizzare …. Grande potenza economica mondiale è un Paese dove si respira creatività e intraprendenza ma… ti fa anche tanto sognare….i verdi Parchi Nazionali, i fiumi , i laghi, le cascate, le lunghe coste puntellate da tante tipiche cittadine rendono indimenticabile un viaggio negli States. Una destinazione che attrae adulti e bambini…non dimenticate una Photo ricordo con i personaggi Disney nella magica Orlando….
Gli States si prestano ad essere visitati in tour di gruppo o individuali con noleggio auto.
Ci sono partenze settimanali di tour di gruppo di diversa durata garantiti con un minimo di 2 partecipanti con guida parlante italiano.
Per chi ama la libertà consigliamo viaggi in autonomia come i fly and drive, che vi consentiranno di uscire dalle solite rotte del turismo di massa per eslporare luoghi più autentici e genuini ed inserire nel programma esperienze che portano ad un contatto più diretto con la gente del posto e la destinazione. La patente italiana, ovviamente in corso di validità, è sufficiente per guidare negli Stati Uniti e anche per noleggiare un’auto nel pieno rispetto delle regole, ma se si dispone di un permesso internazionale di guida (patente internazionale) conforme alla Convenzione di Ginevra del 1949 è consigliabile abbinarlo alla patente e, spesso, le varie pratiche, ma soprattutto i controlli da parte della polizia stradale potrebbero sbrigarsi in modo più celere, poiché si tratta di una mera traduzione in lingua inglese della patente italiana. Il riconoscimento dei documenti di guida è demandato alla legislazione dei singoli Stati USA e non è uniforme in tutto il territorio americano. Indicazioni dettagliate si trovano alla pagina https://www.mit.gov.it/nfsmitgov/files/media/normativa/2016-02/Circolare_protocollo_10815_06-05-2015_all_1.pdf
Le autostrade americane sono quasi tutte gratuite, ma con alcune eccezioni: molte autostrade della Florida sono a pagamento (e serve noleggiare una specie di Telepass), parte dell’autostrada principale nel Maine, e molti ponti e tunnel, come ad esempio quelli di accesso a New York City.
I pedaggi solitamente non possono essere pagati in contanti: nei vari stati ci sono diversi sistemi equivalenti al nostro telepass, verificare i costi con le società di noleggio.
Per chi non volesse una vacanza preconfezionata da catalogo uguale alle solite proposte turistiche?
Itinerari di viaggio sportivi
Gli States hanno un’infrastruttura e un’accessibilità ben sviluppate che li rendono perfetti per numerose attività sportive come mountain bike, trekking, escursionismo, passeggiate a cavallo, snorkeling, immersioni, kite surf, kayak e altro ancora. È una destinazione cosmopolita, sede di una cucina internazionale con ottime opzioni di alloggio adatte a tutte le tasche.
Cosa rende questo Paese così eccezionale per i viaggi attivi?
Il paesaggio montuoso è perfetto per impegnative escursioni a piedi e alpinismo, le città per interessanti tour in bicicletta.
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Per chi pensa oltre l’ordinario e vuole viaggiare con comfort e stile, ma con un tocco di avventura e l’incredibile essenza di un nuovo luogo a lui sconosciuto.
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Gli Stati Uniti contigui coprono un’area enorme, ed è dunque logico che presentino una notevole varietà climatica. In genere hanno però un clima continentale, con inverni freddi (spesso gelidi) ed estati calde (spesso caldissime), con una diversa durata delle stagioni a seconda della latitudine e della distanza dal mare. Vi sono però delle eccezioni: la costa occidentale del Pacifico, fresca e umida al nord e mediterranea al sud; la costa del Golfo del Messico, mite in inverno e afosa d’estate; la Florida, quasi tropicale; le zone montuose, fredde tutto l’anno; la zona dei deserti caldi.
Non essendoci ostacoli alla discesa di aria fredda dal Canada, quasi tutto il Paese può conoscere improvvise ondate di gelo in inverno, che però hanno una intensità e una durata diversa a seconda delle zone. Le ondate di freddo durano pochi giorni al sud, dove la temperatura scende di qualche grado al di sotto dello zero in inverno, mentre sono intense e a volte lunghe nelle zone interne, negli altipiani, e nel nord-est. Anche le ondate di caldo estivo possono essere intense, soprattutto nelle zone interne. In genere la metà occidentale è più arida di quella orientale, con l’eccezione della costa centro-settentrionale del Pacifico, che è piovosa.
Se gli Stati Uniti occidentali sono occupati in gran parte da montagne e altipiani, con vaste zone aride e desertiche, la parte centro-orientale è in gran parte collinare o pianeggiante, e inoltre presenta un clima in genere più umido e piovoso. Vista la vastità del territorio, anche qui le differenze climatiche sono comunque notevoli.
Nella parte centro-orientale, gli scontri di masse d’aria sono notevoli e frequenti, rendendo il clima instabile in gran parte del territorio, con fenomeni anche violenti (temporali, grandinate, bufere di neve, tornado). Le masse di aria che scendono dal Canada sono fredde e secche (ma si caricano di umidità passando sui Grandi Laghi), quelle provenienti dal Golfo del Messico sono calde e umide.
Le Grandi Pianure conoscono sbalzi termici più elevati, ma meno umide e piovose della costa est, soprattutto in inverno. Negli stati nord-occidentali (Washington, Oregon), il clima è fresco e piovoso lungo la costa occidentale e lungo i versanti esposti ad ovest, in città come Seattle, Portland, Eugene. Le temperature medie invernali sono di circa 3/5 gradi sopra lo zero, ma va detto che ogni tanto durante l’inverno possono arrivare masse d’aria gelida provenienti dall’Alaska.
San Francisco
A San Francisco e nelle città che sorgono nella baia omonima il clima è mite, piovoso soltanto nei mesi invernali (quando le temperature diurne sono sui 15/16 gradi), e soleggiato nel restante periodo dell’anno. Però l’estate è particolarmente fresca, spesso nebbiosa in mattinata, con temperature che assomigliano a quelle di Londra. Ma per fortuna nella tarda mattinata esce il sole. A volte però anche a San Francisco può fare caldo, quando soffiano i venti dall’interno. A San Francisco il mare è freddo tutto l’anno, e la sua temperatura varia poco tra inverno ed estate. Proseguendo verso sud lungo la costa californiana, la temperatura aumenta ancora, e il clima diventa sempre più mite, molto piacevole, primaverile e soleggiato tutto l’anno fino al confine con il Messico. Le ragioni di tanta mitezza si trovano nel fatto che lungo la costa della California scorre una corrente marina fredda, che rende il clima particolarmente mite e scoraggia la formazione di nubi piovose, anche se può generare nubi basse e nebbie costiere. Ma basta allontanarsi dalla costa, che il caldo estivo diventa rapidamente più intenso. Ad esempio, la piana di Sacramento presenta temperature estive decisamente più calde rispetto alla costa: le massime diurne in città come Redding, Stockton, Fresno, Bakersfield sono intorno ai 35/37 gradi, mentre sulla costa non si va oltre i 20 °C!
Los Angeles
Scendendo ancora più a sud, nella zona di Los Angeles il clima diventa piacevolmente caldo per gran parte dell’anno: questo è forse uno dei climi più belli al mondo, anche se ciò vale solo per la costa e le zone limitrofe. In inverno, le temperature sono molto miti, intorno ai 20/21 gradi: come in Italia ad aprile! La temperatura massima di luglio, che è di 23,5 gradi a Santa Barbara (sulla costa a ovest di Los Angeles), diventa già di 29 gradi nel centro di Los Angeles, di 33 gradi a Pomona (40 chilometri ad est, di fatto ancora nella conurbazione di Los Angeles che è molto estesa), di 36 °C a San Bernardino (altri 45 chilometri a est), e di ben 42 °C a Palm Springs, 70 km a sud-est, ormai in pieno deserto. Sulla costa vicino a Los Angeles, il mare è un po’ freddo anche in estate, comunque, arriva a 18,5 °C ad agosto e settembre.
A Los Angeles il sole è assicurato tutto l’anno, tranne nei brevi periodi di maltempo invernale: i film e i telefilm girati a Hollywood non mentono. Piove (non molto) da metà novembre a metà aprile, e quasi mai nel resto dell’anno. L’unico elemento di disturbo per il clima di questa regione è rappresentato dal Santa Ana, un vento caldo e molto secco che può interessare le regioni costiere della California meridionale. Tale vento è spesso accompagnato da polvere, ed è anche capace di generare incendi. Più frequente in autunno e in inverno, si può presentare in tutte le stagioni e dura qualche giorno. Le isole a largo della California (Channel Islands) sono mitissime, soleggiate e semidesertiche: d’inverno sono miti come le isole minori siciliane, e d’estate sono fresche, con massime sui 22 gradi, a volte però il cielo è coperto a causa delle formazione di strati nuvolosi sul mare. A sud di Los Angeles, e vicino al confine con il Messico, troviamo San Diego, dove il clima è simile a quello della costa di Los Angeles.
I Deserti
Come abbiamo visto, circa 150 chilometri a sud-est di Los Angeles si trova Palm Springs, una città desertica, torrida in estate. Il deserto che si trova a cavallo tra la zona sud-orientale della California, quella meridionale del Nevada e quella sud-occidentale dell’Arizona è detto deserto di Mojave, è il deserto più tipico, con sole per gran parte dell’anno, poche precipitazioni (intorno ai 100 millimetri all’anno o meno) concentrate in inverno, e poca o niente pioggia in estate. Le aree più calde di questo deserto sono le valli che si trovano sul livello del mare o persino al di sotto (la Valle della Morte è una depressione a 85 metri sotto il livello del mare), e hanno un inverno mite, con massime intorno ai 19/20 gradi e minime intorno ai 5 gradi, e una lunga estate torrida, con massime intorno ai 42/47 gradi. La Valle della Morte è il luogo più caldo del Nord America, e il suo record del caldo è di ben 54 gradi!
Las Vegas
A quote più alte, il caldo rimane rovente durante l’estate ma è più sopportabile, mentre le notti invernali possono essere fredde. A Las Vegas, nel Nevada, a 650 metri di quota, l’inverno è mite di giorno (intorno ai 14/15 gradi), ma freddo di notte con possibili gelate. La neve è molto rara, anche se le montagne intorno alla città sono spesso innevate durante l’inverno. L’estate è caldissima, con massime normalmente intorno ai 40 gradi.
Più a sud, tra l’estremo lembo sud-orientale della California e la parte sud-occidentale dell’Arizona abbiamo il deserto di Sonora. Qui le precipitazioni sono leggermente più elevate, dai 100 ai 250 millimetri l’anno, e conoscono un massimo estivo, a causa di infiltrazioni di aria umida provenienti dal Golfo della California. E’ questa l’area dove cresce il saguaro, il cactus gigante. Intendiamoci, il clima è comunque soleggiato per gran parte dell’anno, ma non si può escludere qualche temporale, a volte anche forte, in estate.
Phoenix, in Arizona, a 340 metri di quota, si trova al limite di quest’area. Qui inverno è più mite (con notti fredde ma giornate primaverili, intorno ai 18/20 gradi), mentre l’estate è torrida, intorno ai 40/41 gradi di giorno. Phoenix è famosa negli Stati Uniti per essere una città caldissima. Il sole è onnipresente anche qui (ben 3.875 ore l’anno!), ma in estate, da luglio a settembre, ogni tanto scoppia qualche temporale, e il vento può scatenare tempeste di sabbia.
A Tucson, Arizona, situata più a sud, a quasi 800 metri di quota, il picco nelle piogge estive è ancora più visibile: cadono infatti mediamente 55 millimetri a luglio, 50 mm ad agosto e 35 mm a settembre. La temperatura media massima è più elevata è giugno (38,5 °C), mentre scende leggermente a luglio (38 °C) e agosto (37 °C), quando però aumenta leggermente l’umidità dell’aria.
Proseguendo verso est, nel lembo sud-orientale dell’Arizona, nel sud del Nuovo Messico e nella parte più occidentale del Texas, troviamo il deserto di Chihuahua. Certamente il sole splende anche qui per gran parte dell’anno, ma l’altitudine media più elevata (tra i 600 e i 1.500 metri) rende il clima meno caldo: durante l’inverno, le temperature minime sono intorno allo zero o scendono di qualche grado al di sotto, mentre le massime oscillano tra i 15 e i 18 gradi, ma ogni tanto, in seguito alle discese di aria fredda da nord può persino nevicare; la primavera può essere ventosa; in estate le massime oscillano intorno ai 35 °C. Anche qui si nota il picco di precipitazioni estivo tra luglio e settembre, a causa di ondate temporalesche provenienti dal Golfo della California, che a volte possono causare alluvioni. Due città che si trovano in questa zona climatica sono El Paso, in Texas, a 1.200 metri di quota al confine con il Messico e Roswell, a 1.100 metri nel Nuovo Messico.
Gli altopiani
Ad est della costa del Pacifico, due catene montuose, entrambe parallele alla costa, la Catena delle Cascate a nord e la Sierra Nevada a sud, isolano l’interno del continente dagli influssi marittimi. Ad est di queste catene troviamo l’enorme area delle Montagne Rocciose, che attraversano gli Stati Uniti centro-occidentali da nord a sud. Oltre alle cime e alle catene più alte, vi è una vasta area di altipiani e vallate d’alta quota, dove il clima presenta caratteristiche abbastanza simili: freddo invernale e caldo estivo; notevoli escursioni termiche tra notte e giorno; precipitazioni scarse; aria limpida; qualche temporale estivo; repentini aumenti della temperatura a causa del chinook, il vento caldo che scende dalle montagne ed è in grado di sciogliere la neve in breve tempo; ondate di gelo invernali intense, con nevicate associate.
Procedendo da nord verso sud, il clima diventa progressivamente più caldo, a cui vanno aggiunte differenze (anche nelle precipitazioni) a seconda dell’altitudine e dell’esposizione dei versanti. In genere gli altipiani meridionali sono più aridi, ma si trovano zone di “ombra pluviometrica” anche al nord. Negli stati di Washington e Oregon, che abbiamo visto avere coste miti e piovose, le precipitazioni provenienti dall’oceano si scaricano sulla catena montuosa detta Cascade Range o Catena delle Cascate.
Ad est di questa catena montuosa, vi è un altopiano arido dove il clima diventa continentale, con forti escursioni termiche tra notte e giorno; precipitazioni totali scarse ma più abbondanti in inverno, con possibili abbondanti nevicate; possibili forti ondate di gelo invernali; qualche ondata di caldo torrido in estate, ma meno che al centro-sud.
Tra Utah e Arizona troviamo la Monument Valley, a 1.600 metri di quota. Qui l’inverno è freddo, con medie di gennaio intorno allo zero, e l’estate è calda, con giornate molto calde (massime intorno ai 30/33 gradi), ma a volte anche torride, e notti fresche. Il livello delle precipitazioni è praticamente desertico (vi cadono meno di 200 millimetri l’anno), ma ogni tanto può scoppiare qualche temporale, che può cogliere di sorpresa i turisti (si possono infatti creare improvvisi torrenti nelle valli).
Nel Grand Canyon, in Arizona, il clima varia a seconda dell’altitudine. Il lato sud si trova a 2.100 metri di quota, ed ha inverni freddi, con nevicate alternate a periodi di bel tempo, in cui c’è il sole di giorno ma le notti sono gelide, ed estati calde, con giornate anche torride ma notti fresche. Tra luglio e settembre, può scoppiare qualche temporale pomeridiano, a volte intenso. Il lato nord si trova ad una quota ancora più elevata, intorno ai 2.400 metri, dunque è ancora più freddo, e vi cresce una foresta di conifere. Ma in basso, all’interno delle profonde gole dove scorre il fiume Colorado, a circa 700 metri di quota, il clima è ben diverso, ed assomiglia a quello di Las Vegas: è desertico, con inverno mite ed estate caldissima.
Le Montagne Rocciose
Nello stato di Washington, le correnti miti e umide provenienti dal Pacifico scaricano l’umidità sul versante occidentale della Catena delle Cascate. Il Monte Rainier è il posto più nevoso degli Stati Uniti: vi cadono 17 metri di neve all’anno!
Alle quote più alte, oltre i 2.000 metri, anche in Arizona si trovano boschi e stazioni sciistiche (ad esempio l’Apache National Forest, o il Sunrise Park Resort).
Yellowstone
Il Parco Nazionale di Yellowstone, nel Wyoming, a una altitudine media di 2.400 metri, ha un clima freddo per gran parte dell’anno. La temperatura rimane inabissata sotto lo zero per mesi, e le nevicate sono abbondanti. Le punte di freddo sono spettacolari (al di sotto dei -50 °C). Nei mesi estivi la temperatura è piacevole di giorno (intorno ai 20/24 gradi), ma rimane fredda di notte (pochi gradi sopra lo zero). Le precipitazioni, intorno ai 500 millimetri l’anno, sono ben distribuite nel corso delle stagioni, si verificano sotto forma di neve per molti mesi all’anno. Ricordiamo poi le località sciistiche del Colorado come Vail e Aspen, la già citata Park City nello Utah, o quelle della Sierra Nevada in California. A proposito della Sierra Nevada, ricorderemo qui il Parco nazionale di Yosemite, che ha climi diversi a seconda della quota, e il Sequoia National Park.
Centro-est: clima continentale
La parte del centro-est degli Stati Uniti dove il clima è continentale può essere divisa in due.
Nella fascia più settentrionale (che comprende la parte più settentrionale di Montana, North Dakota, Minnesota, Wisconsin e Michigan, il nord-est dello stato di New York, e il nord di Vermont, New Hampshire e Maine), il clima è continentale, con inverni lunghi, gelidi e nevosi, ed estati moderatamente calde. La temperatura media di gennaio è di parecchi gradi sotto lo zero (da -15 °C a -5 °C), mentre quella di luglio non raggiunge i 20 °C. L’estate è una stagione abbastanza piovosa, per via dei temporali nella parte ovest, e anche per il passaggio di qualche perturbazione nella zona dei Grandi Laghi e ad est; il soleggiamento è comunque buono. Durante l’estate sono possibili intense ondate di caldo, con punte sopra i 35 °C, ma durano pochi giorni.
Più a sud (nella fascia che nella parte meridionale arriva fino al nord di Nebraska, Iowa, Illinois, Indiana, Ohio, Pennsylvania, Connecticut, Massachussets), il clima è ancora continentale, e l’inverno è ancora gelido e nevoso, ma l’estate è ormai calda, con le medie di luglio uguali o superiori a 20 °C. Durante l’estate si verificano alcuni temporali pomeridiani, che sono in genere meno intensi e frequenti rispetto alle regioni centro-meridionali. Le temperature invernali sono molto basse: le medie di gennaio oscillano tra -3° e -15 °C.
Anche qui la parte occidentale, quella delle Grandi Pianure, è più arida di quella centro-orientale.
Durante l’inverno, le irruzioni fredde dal Canada sono accompagnate da rabbiose raffiche di blizzard, e la temperatura può scendere al di sotto dei -30 °C. Paesaggi innevati e temperature sotto lo zero anche di giorno per intere settimane sono la norma.
Le nevicate sono più abbondanti nella zona dei Grandi Laghi e in quella orientale, dove oscillano tra il metro e mezzo e i due metri e mezzo all’anno, mentre scendono al di sotto del metro negli stati più occidentali (Montana, Nord e Sud Dakota).
Durante l’estate, vi possono essere forti ondate di calore, con un caldo più intenso ma più secco ad ovest (dove si possono superare anche i 40 gradi), e più afoso nei Grandi Laghi e ad est, che però durano in genere qualche giorno.
Chicago
Sulla costa del Lago Michigan, Chicago, detta “la città del vento”, ha inverni gelidi, con forti irruzioni fredde dall’artico canadese, ed estati calde, umide e temporalesche, con possibili ondate di caldo. La media di gennaio è di -3 °C, ma si scende sotto i -18 per una media di 4 notti all’anno. Mediamente cade circa un metro di neve all’anno. La media di luglio (25 °C) ricorda quella di molte città italiane del centro-nord. Durante l’estate, la temperatura supera i 32 °C per 21 giorni. Il clima di città come Indianapolis (Indiana), Detroit (Michigan), e Cleveland (Ohio), è simile a quello di Chicago.
Le città dello stato di New York che si affacciano sui laghi Erie e Ontario hanno temperature simili, ma sono particolarmente nevose per via del lake-effect snow. A Buffalo cadono quasi 2 metri e mezzo di neve all’anno. Le temperature assomigliano a quelle di Chicago, ma l’estate è un po’ meno calda a causa dell’effetto mitigatore del lago, che qui si sente di più. Le Cascate del Niagara, a pochi chilometri da Buffalo, si trovano in questa area climatica.
Lungo la costa orientale, Portland, nel Maine, passa dai -4,5 °C di gennaio ai 21,5 °C di luglio. Le precipitazioni sono abbondanti e ammontano a 1.200 millimetri all’anno, ben distribuiti nel corso delle stagioni (con un minimo relativo in estate). Qui cadono ben 175 centimetri di neve all’anno.
Centro-est: clima semi-continentale
In questa fascia (che comprende Kansas, nord di Oklahoma, Arkansas e Tennessee, Missouri, sud di Illinois e Indiana, Kentucky, West Virginia, sud di Pennsylvania e New York, New Jersey, Delaware, Massachussets, Connecticut, Rhode Island, Virginia, e District of Columbia) il clima è ancora continentale, ma è più clemente in inverno, mentre diventa decisamente caldo in estate. L’inverno è ancora freddo, con la media di gennaio che va da -3 °C ai +4 °C; non mancano le ondate di gelo polare, alternate però a periodi più miti. L’estate è molto calda e soleggiata, soprattutto nella parte occidentale, mentre diventa un po’ più mite nella zona dei Monti Appalachi e lungo la costa orientale. Ovunque l’estate è una stagione abbastanza piovosa a causa dei temporali pomeridiani, ma nella zona centro-orientale può passare anche qualche perturbazione. In estate si possono verificare ondate di caldo molto intense, che a differenza della fascia settentrionale, possono a volte essere persistenti.
New York
New York, pur trovandosi sul mare e alla stessa latitudine di Napoli, presenta temperature medie che assomigliano a quelle di Milano: ma l’inverno è persino un po’ più freddo (la media di gennaio è di 0,8 gradi) e lungo, mentre l’estate è calda e afosa (la media di luglio è di 25,3 °C), ma il suo clima è perennemente instabile, per cui si possono avere tutti i tipi di tempo: giornate limpide o grigie, calme o ventose, fredde o calde anche nel giro della stessa settimana.
Boston
Più a nord, Boston, nel Massachussets, è un po’ più fredda e nevosa in inverno (la media di gennaio è -1 °C, la neve ammonta a 125 centimetri all’anno, e le tempeste di neve possono essere ancora peggiori che a New York) e un po’ più mite in estate (la media di luglio è di 23,5 °C). Il mare più freddo fa sì che qualche volta in primavera si formi la nebbia, mentre in estate le brezze marine sono spesso efficaci nel temperare il caldo. Anche qui, in estate non mancano le ondate di caldo provenienti da sud, e anche qui sono frequenti i temporali pomeridiani, a volte accompagnati da grandine.
Di fatto siamo al limite di questa fascia climatica: appena si procede più a nord o verso l’interno si entra nella fascia precedente, quella più fredda del nord.
Washington
Più a sud di New York, la capitale federale, Washington, è invece un po’ più calda della Grande Mela: la media di gennaio sale a 3 °C, quella di luglio a 27 °C.
Centro-est: clima temperato caldo
In questa fascia (che comprende il sud dell’Oklahoma, il centro-nord del Texas, il centro-sud dell’Arkansas, il sud del Tennessee, e la gran parte di Mississippi, Alabama, Georgia e North Carolina) l’inverno è mite, dato che la temperatura media di gennaio è compresa tra i 4 e i 9 gradi, quindi assomiglia a quello delle località di pianura dell’Italia centro-meridionale (da Firenze a Catania). A differenza dell’Italia però, non essendoci ostacoli che blocchino le correnti fredde come le nostre Alpi, brevi ondate di gelo sono possibili anche a queste latitudini. Nella zona nord di questa fascia cadono ancora 15/20 centimetri di neve all’anno, mentre nella zona meridionale siamo ormai a pochi centimetri di media, il che significa che alcune volte non nevica mai per un intero inverno.
L’estate però non ha caratteristiche mediterranee, ma è lunga, calda e afosa, di tipo tropicale, con temporali pomeridiani anche intensi, soprattutto sulla parte centro-orientale. L’Oklahoma e il centro-nord del Texas sono spesso infuocati, con una fastidiosa combinazione di umidità e temperatura; le massime sono comprese tra i 34 e i 36 gradi, ma possono rimanere sui 40 °C per intere settimane. Più ad est le temperature sono un po’ più basse (le massime si attestano mediamente sui 32/33 gradi), ma l’umidità è ancora più elevata. Del resto siamo alla latitudine del nord Africa, ma a sud di quest’area, invece del Sahara, c’è il Golfo del Messico, che “regala” aria caldo-umida in abbondanza.
Le precipitazioni, che scendono al di sotto dei 1.000 millimetri l’anno nella zona occidentale (Texas, Oklahoma), diventano abbondanti nella zona centro-orientale, dove arrivano a 1.200-1.300 millimetri all’anno. La primavera è una stagione molto piovosa, a causa dello scontro tra le masse d’aria ancora fredda provenienti da nord e i primi tepori del sud. In primavera si possono anche sviluppare i tornado.
Golfo del Messico e Florida
In questa fascia, che comprende le aree che si affacciano sul Golfo del Messico, il clima è ormai sub-tropicale, e vi domina un caldo umido per molti mesi all’anno. L’inverno è molto mite, dato che le medie di gennaio sono superiori ai 9 gradi. Però anche qui, nonostante la posizione meridionale, ogni tanto arrivano le ondate di freddo in inverno, anche se la parte meridionale della Florida è la più riparata ed è quasi sempre risparmiata dal freddo, al punto da avere un clima ormai quasi tropicale.
Anche qui la zona occidentale è più arida: le precipitazioni annue scendono sotto i 1.000 millimetri soltanto nella parte sud-occidentale del Texas, mentre a partire dal Texas orientale, tutta questa fascia è piovosa e temporalesca.
Il soleggiamento è buono, ma non eccezionale, perché nei mesi caldi, anche se comunque prevale il sole, non manca qualche annuvolamento associato a volte a temporali, e persino al passaggio di qualche depressione tropicale.
In questa fascia, ottobre (e talvolta novembre) conosce una relativa pausa nelle precipitazioni, con giornate tranquille e piacevoli (sempre che non arrivino gli ultimi uragani della stagione).
Orlando
A Orlando e Tampa la media di gennaio, intorno ai 16 gradi, ricorda più che altro una mezza stagione. Il clima è di tipo tropicale da metà maggio a settembre, con caldo, umidità e temporali frequenti. Aprile e ottobre sono anch’essi caldi, ma un po’ più secchi.
Tuttavia, è la parte meridionale della Florida a rappresentare un vero rifugio invernale per molti americani.
Miami
A Miami, sulla punta meridionale e vicino al Tropico del Cancro, la media di gennaio è di circa 20 °C: dunque qui l’inverno non esiste. Il sole è frequente, il caldo è moderato e soffia una piacevole brezza dal mare.
Gli uragani
Gli stati affacciati sul Golfo del Messico (Texas, Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida) e gli stati più meridionali dell’Atlantico (Georgia, Carolina del Nord e del Sud) possono essere raggiunti dalle depressioni tropicali e dagli uragani, che occasionalmente possono interessare anche gli altri stati costieri atlantici. Le zone più a rischio sono quelle costiere, comunque, gli uragani possono penetrare all’interno, anche se in questi casi tendono a indebolirsi. La stagione degli uragani va da giugno a novembre, anche se il periodo in cui sono più probabili va da agosto a ottobre.
I Tornado
Un altro pericolo è rappresentato dai tornado, che sono grosse e intense trombe d’aria. I tornado sono molto rari nella parte occidentale degli Stati Uniti (gli stati del Pacifico, delle Montagne Rocciose e dei deserti), mentre sono tipici degli stati centrali e orientali, escluse le porzioni più settentrionali degli stati dei Grandi Laghi e del nord-est. Sono comunque più frequenti negli stati del centro-sud, tranne che sulle coste. Si sviluppano prevalentemente lungo due direttrici: la “Tornado Alley”, dal South Dakota al nord del Texas (nord/sud), e la “Dixie Alley”, dall’Oklahoma verso l’Ohio (sud-ovest/nord-est).
Il periodo in cui sono più frequenti è maggio-giugno, ma si possono verificare anche tra febbraio e aprile, soprattutto nel sud, e in piena estate più a nord, nella parte settentrionale delle Grandi Pianure.
In Florida i tornado sono abbastanza frequenti, ma sono in genere meno intensi che nel continente.
Periodo migliore per visitare gli States
E’ difficile trovare un solo periodo che sia il migliore per tutto il Paese. In generale comunque, essendo il clima della gran parte degli Stati Uniti freddo in inverno e caldo in estate, si possono scegliere le stagioni intermedie. Va detto però che in primavera sono possibili i tornado nelle zone interne del centro-est, e in autunno gli uragani nella zona più meridionale, sempre del centro-est.
La costa occidentale, comprese Seattle e San Francisco, essendo mite può essere visitata da maggio a settembre. La costa sud della California e Los Angeles possono essere visitate tutto l’anno, ma è preferibile la primavera, da marzo a maggio. In questo modo ci si può inoltrare verso l’interno senza temere il caldo (ma nei deserti già maggio può essere molto caldo), oppure verso i parchi della Sierra Nevada senza temere il freddo invernale.
La Valle della Morte può essere visitata da novembre a marzo, il periodo migliore è tra febbraio e marzo (si riduce il rischio del freddo notturno). Questo periodo vale in generale per le zone desertiche calde.
Il Grand Canyon, per evitare il caldo estivo nella parte bassa e il freddo invernale della parte alta, può essere visitato ad aprile e ad ottobre. Le zone di alta montagna delle Montagne Rocciose, compreso il parco di Yellowstone, possono essere visitate in estate, da giugno ad agosto.
New York può essere visitata a maggio e da metà settembre a metà ottobre; quest’ultimo è in genere un periodo relativamente mite e tranquillo. In inverno si rischiano il freddo e le tempeste di neve; in estate il gran caldo e i temporali; in primavera il tempo instabile.
Questo periodo di inizio autunno va bene anche per tutto il nord, il nord-est, ma anche per gli altipiani della zona occidentale, tenendo presente che di notte può fare già freddo. Anche maggio è un buon mese per queste zone.
Miami, le Everglades e il sud della Florida possono essere visitati da dicembre ad aprile, ma se si vuole fare vita da spiaggia, per evitare il rischio delle rare ma non impossibili ondate di freddo o di fresco in inverno, si può scegliere il periodo metà marzo-fine aprile.
Marzo e aprile, e ottobre e novembre, sono buoni periodi per visitare le regioni meridionali e quelle che si affacciano sul Golfo del Messico. Nel primo però, sono possibili i tornado lontano dalla costa, mentre nel secondo, soprattutto ad ottobre, sono ancora possibili gli uragani. In inverno il tempo è spesso piacevole, ma non si possono escludere brevi ondate di gelo.