India un caleidoscopio di colori, religioni, profumi, uno stato che si estende dall’Himalaya all’oceano Indiano. Alte montagne, deserti, savane, foreste tropicali, lunghe distese di palme da cocco, backwaters, un paesaggio talmente variegato da accontentare qualsiasi gusto. Una ricca fauna, di grandi felini, elefanti, rinoceronti asiatici, scimmie e paradiso per i birdwatchers.
Quello che però più rimane da un viaggio in India è l’incontro con la gente, il calore e l’ospitalità indiana rimarranno un ricordo indelebile per tutta la vita.
Come viaggiare
L’India si presta ad essere visitata prevalentemente in tour collettivi o individuali.
Ci sono partenze settimanali di tour di gruppo da 5 a 14, notti, minimo 2 pax.
Per chi lo desidera è possibile organizzare degli itinerari personalizzati con autista privato e guide locali parlanti italiano (ove disponibili)
Si sconsiglia vivamente il fly and drive, in quanto la guida in India può essere pericolosa per un occidentale non abituato al traffico “selvaggio” con la sovente presenza di animali. Da non trascurare che causa la macchinosità dell’amministrazione indiana anche il più banale incidente stradale potrebbe avere uno strascico legale di molti mesi. Per chi ama la libertà è sempre consigliabile prenotare un’auto con autista che in India ha un costo paragonabile al solo noleggio auto in altri paesi, ovviando così alle problematiche precedentemente menzionate.
Discorso analogo per i mezzi pubblici: sconsigliamo lunghi spostamenti con treni e bus che pur essendo estremamente economici, risultano disagevoli per il sovraffollamento e i continui ritardi.
Spostamenti in treno sono preferibili come alternativa a strade di difficile percorrenza, solo per brevi tratte di massimo 3- 4 ore usufruendo di treni espresso dotati di aria condizionata.
Meritano un discorso a parte i treni panoramici detti anche “toy train”, lasciti della colonizzazione inglese e dedicati esclusivamente al turismo, permettono oltre ad un adeguato livello di comfort anche un’esclusiva visione del paesaggio.
Date le dimensioni dell’india che si estende per più di 4000 Km da nord a sud e più di 2000 Km da est a ovest, il servizio aereo è consigliato per i lunghi spostamenti, beneficiando di una discreta capillarità, qualità del servizio e tariffe economiche.
DOVE SOGGIORNARE
L’india offre un’ampia scelta di soluzione alberghiere 3 4 5 stelle Luxury ed Heritage.
Il livello ricettivo Indiano è molto buono soprattutto nelle grandi città, dove grazie all’enorme crescita finanziaria e turistica degli ultimi anni, molti hotel sono di recente costruzione e dotati dei più moderni comfort.
Un discorso a parte si può fare per gli Heritage hotel composti da Havelis, Palazzi e case signorili.
Dopo la creazione dello stato Indiano nel 1947 i Maharaja che avevano regnato fino al quel momento, perdettero gran parte dei loro introiti, decisero così in molti di trasformare le proprie dimore, in hotel Heritage, caratterizzati dall’unicità di ogni camera, arredati e abbelliti con mobili, decorazioni, affreschi, antichi anche di alcuni secoli.
Troviamo in questa categoria diverse soluzioni di accomodations, da Havelis ossia case signorili finemente affrescate, appartenenti un tempo ai ricchi mercanti lungo la via della seta, palazzi feudali, fino a delle vere regge come ad esempio il Lake Palace, il palazzo situato nel centro del lago Pichola di Udaipur, di proprietà dello stesso Maharaja e gestito dalla catena Taj Hotels.
Nel sud dell’India le soluzioni Heritage sono principalmente le case dal fascino coloniale che furono dimora degli alti funzionari della corona britannica.
COSA VISITARE
In India vi sono 43 siti patrimonio dell’umanità che comprendono sia opere architettoniche che parchi naturalistici ne elenchiamo alcune di seguito.
Forte rosso di Agra (1983)
Grotte di Ajanta e Ellora (1983)
Taj Mahal (1983)
Mahabalipuram (1984)
Tempio del sole di Konarak (1984)
Parco nazionale di Kaziranga (1985)
Goa (1986)
Fatehpur Sikri (1986)
Hampi (1986)
Khajuraho (1986)
Grotte di Elephanta (1987)
Templi di Chola (1987 – 2004)
Tomba di Humayun (1993)
Complesso di Qutb (1993)
Pattadakal (1987)
Parco nazionale di Sundarbans (1987)
Sanchi (1989)
Ferrovie di montagna dell’India (1999 – 2005 – 2008)
Tempio di Mahabodhi (2002)
Parco archeologico Champaner-Pavagadh (2004)
Stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji (2004)
Sito di osservazione astronomico Jantar Mantar di Jaipur (2010)
Monti Ghati occidentali (2012)
Fortezze collinari del Rajasthan (2013)
Il Rani ki vav: pozzo a gradini situato nella città di Patan,(2014)
Parco nazionale Great Himalayan (2014)
Nalanda Mahavihara (Università di Nalanda) a Nālandā, Bihar (2016)
Parco nazionale di Khangchendzonga (2016)
Città storica di Ahmedabad (2017)
Unione di stile gotico e art déco vittoriano Mumbai (2018)
Città di Jaipur, Rajasthan (2019)
QUANDO ANDARE
Se consideriamo anche l’Himalaya, si dice che l’India ha tutti i climi del mondo, ma il clima, nella maggior parte del paese è in realtà tropicale ed influenzato dal regime monsonico, con una stagione secca ed una piovosa. Le piogge sono più o meno intense e durature a seconda delle zone, ma generalmente il periodo più umido va da luglio a settembre, tranne nel sud-est, dove il monsone in ritirata continua fino alla fine dell’anno. Il periodo più caldo va generalmente da aprile a metà giugno, cioè prima dell’arrivo del monsone, quindi la primavera del calendario è in un certo senso la vera estate. L’inverno dura da dicembre a febbraio. Nel nord-ovest la stagione dei monsoni è più breve, mentre nelle montagne nell’entroterra del Kashmir il monsone non arriva affatto. Lungo le coste fa caldo tutto l’anno, soprattutto al centro e al sud, ma il calore è mitigato dalla brezza marina.
Himalaya
Nell’Himalaya, c’è il tipico clima di montagna, la temperatura diminuisce con l’altitudine, è più alta lungo il versante meridionale e più bassa nelle zone interne e sui pendii esposti a nord. La quantità di precipitazioni è elevata sui pendii meridionali, mentre è scarsa nelle zone interne, in particolare a nord-ovest, dove troviamo l’altopiano del Ladakh, che è arido perché chiuso tra il Karakorum e l’Himalaya. Sulle pendici, soprattutto nella parte occidentale, a volte piove in inverno.
Sopra i 3.000 metri, l’inverno in Kashmir diventa freddo, e nevica lungo i pendii occidentali, mentre l’estate è secca. Al contrario, nelle zone interne, il clima è desertico: a Leh, situata nell’altopiano del Ladakh, a 3.500 metri di altitudine, le precipitazioni rimangono al di sotto dei 100 millimetri all’anno, e il paesaggio è desertico. Mentre il Jammu e il Kashmir sono al riparo dai monsoni estivi, questo non vale per le montagne che si trovano a est, cioè a ovest del Nepal (stati dell’Himachal Pradesh e Uttarakhand), e ancor meno per quelle che si trovano a nord-est (che sono quasi tutte situate nel Sikkim e nell’Arunachal Pradesh).
A Gangtok, nel Sikkim, a 1.400 metri di altitudine, la temperatura media varia da 8,5 °C in gennaio a 19,5 °C in agosto. L’estate a Gangtok è fresca perché le piogge monsoniche si verificano quasi ogni giorno, e l’irraggiamento è scarso. Già a maggio cadono 525 mm di pioggia e a luglio fino a 630 mm. Le precipitazioni annuali totali sono fino a 3.535 mm. L’unico periodo in cui c’è poca pioggia va da novembre a gennaio. Anche se l’inverno non è troppo freddo, novembre è preferibile perché è più mite.
Darjeeling, nel Bengala occidentale, posizionata a 2.100 metri sul livello del mare, dove i coloni britannici trascorrevano l’estate per sfuggire al caldo, le temperature medie variano dai 5 °C in gennaio a 17 °C in luglio e agosto. Gli inglesi trovarono a Darjeeling, un’estate fresca come quella inglese, anche se molto piovosa, infatti, da giugno a settembre, le piogge si verificano quasi quotidianamente per più di 400 mm. L’inverno è piuttosto freddo, ma anche secco e soleggiato.
Le nevi perenni in India iniziano in media intorno ai 4.500 metri, anche se si trovano un po’ più basse nel Karakorum, situato più a nord, e un po’ più in alto sull’Himalaya, più a sud.
Il Nord
Questa vasta area dell’India settentrionale, che coincide quasi completamente con la pianura indo-gangetica, il clima ha le seguenti caratteristiche: l’inverno è relativamente fresco, soprattutto nella parte più settentrionale, con temperature medie a gennaio inferiori ai 20 °C, tranne lungo le coste del Gujarat, dove può superare leggermente questo valore. Da marzo a maggio, e talvolta anche a giugno, prima dell’arrivo del monsone, c’è un periodo molto caldo in cui le temperature superano i 45° C (con umidità molto bassa), il monsone estivo è da debole a moderato nella zona desertica e relativamente intenso nella zona centrale, tuttavia, le precipitazioni annuali sono inferiori a 1.400 mm, e il ritiro del monsone avviene prima della metà di ottobre.
Nel nord-ovest dell’India, al confine con il Pakistan, troviamo una vasta area arida, che copre la parte occidentale degli stati del Rajasthan e del Gujarat, ad ovest dei monti Aravalli. Quest’area riceve le piogge monsoniche per un breve periodo, da fine giugno o inizio luglio a metà settembre, e con piogge moderate.
Le precipitazioni totali annuali della zona nord ovest sono inferiori a 400 mm, ma solitamente superiori a 250 mm, che è considerato il limite del clima desertico, tranne che nell’estremo ovest, dove troviamo il deserto del Thar. Qui le piogge sono concentrate in un periodo di tempo così breve che la sopravvivenza della vegetazione è difficile, tranne che per alcuni arbusti o piante xerofile.
A Jodhpur, Rajasthan, cadono 375 mm di pioggia all’anno, di cui più di 100 mm al mese solo in luglio e agosto. Il resto dell’anno è solitamente soleggiato. In inverno, da dicembre a marzo, le temperature sono piacevoli, con notti fresche o leggermente fredde, intorno ai 10 °C, e giornate calde, intorno ai 25/28 °C. Già a marzo il caldo diventa intenso, con massime medie di 33 °C, che salgono a 41 °C a maggio. Da aprile a giugno, prima del monsone, nelle giornate più calde, la temperatura può raggiungere anche i 50 °C. Il monsone abbassa un po’ la temperatura, a 36 °C in luglio e 34 °C in agosto, a scapito di un aumento dell’umidità. Dopo il monsone, la temperatura massima in settembre e ottobre sale leggermente di nuovo, raggiungendo i 35 °C in settembre e 36 °C in ottobre, per poi scendere di nuovo alla fine dell’anno, fino a 27 °C in dicembre.
Il periodo migliore per visitare questa zona è da dicembre a febbraio, ma se si può viaggiare solo in estate e si vuole comunque visitare l’India, si può scegliere questa zona, in quanto è quella dove il monsone ha il minor impatto, insieme alle montagne del Kashmir.
Ad est della zona desertica / predesertica, troviamo una zona centrale, dove il clima è semi-arido, poiché le precipitazioni annuali sono tra i 400 e gli 800 mm. In altre circostanze, non sarebbe una quantità bassa, ma se consideriamo sia le alte temperature che il fatto che le piogge si concentrano in pochi mesi, la vegetazione che occupa questa zona non è certamente rigogliosa. Tuttavia, nella stagione dei monsoni, possono esserci forti piogge. La capitale del Rajasthan, Jaipur, si trova a est dei monti Aravalli, dove piove più che nella zona desertica, qui cadono 610 mm di pioggia all’anno, con un massimo di 200 mm in agosto. Ad Agra, dove si trova il Taj Mahal, le precipitazioni raggiungono i 725 mm all’anno.
La capitale dell’India, Nuova Delhi, si trova ai margini dell’area, poiché riceve 800 mm di pioggia all’anno, la maggior parte dei quali si verifica da luglio a settembre.
Un’altra città situata in questa zona è Amritsar, che riceve 480 mm di pioggia all’anno.
Più a est, ma anche in una sottile fascia settentrionale situata ai piedi dell’Himalaya, le piogge sono più abbondanti, tra gli 800 e i 1.400 mm all’anno, in città come Lucknow, Kanpur, Varanasi, per il resto il clima è simile a quello di Nuova Delhi.
Nord-est
Nel nord-est dell’India, il clima non è così caldo come nel resto delle aree settentrionali analizzate sopra, anche se è più umido. L’inverno è secco e molto mite, con temperature medie a gennaio leggermente inferiori ai 20 °C. Il forte aumento di temperatura da marzo a maggio, è relativamente sentito solo nella zona situata ad ovest del Bangladesh, e non si sente affatto ad est e a nord, che sono al di fuori della penisola indiana. Le piogge monsoniche sono abbondanti e talvolta torrenziali, in ogni caso, le precipitazioni annuali totali superano i 1.400 mm. Il periodo monsonico è piuttosto lungo, infatti va dai primi di giugno ai primi di ottobre, ed è spesso preceduto, in aprile e a volte anche a marzo, da alcuni temporali pomeridiani, soprattutto ai piedi delle montagne.
Ad ovest del Bangladesh, nel Bengala occidentale, troviamo Kolkata (Calcutta), situata al limite di questa zona, infatti la temperatura media di gennaio è di circa 20 °C. L’inverno è piacevolmente caldo per la vicinanza del mare; l’aumento della temperatura da marzo a giugno è evidente, anche se non è così forte come a Nuova Delhi; tuttavia, la temperatura può superare i 40 °C nei momenti peggiori. Il monsone va più o meno dal 5 giugno al 15 ottobre, ma già a maggio possono verificarsi i primi acquazzoni del pomeriggio. Le precipitazioni annuali totali sono di 1.600 mm. Da novembre ad aprile il sole splende e non piove quasi mai.
Nel resto del nord-est, le piogge sono generalmente più abbondanti, tranne alcune zone un po’ più riparate come Guwahati, nella valle del Brahmaputra, dove piove tanto quanto a Calcutta. In generale, però, le precipitazioni superano i 2.000 mm all’anno e in alcune zone, dove le masse d’aria umida sono costrette a salire sui pendii delle montagne, raggiungono quantità spettacolari. Cherrapunj, 1.300 metri sul livello del mare, nello stato nordorientale del Meghalaya, è il luogo più piovoso del mondo, e riceve 10.866 mm di pioggia all’anno, cioè quasi 11 metri! Le precipitazioni superano i 1.000 mm al mese per 5 mesi consecutivi, da maggio a settembre, con un picco di 2.600 mm a giugno. Per fortuna, qui come nel resto della regione, le piogge sono scarse da metà novembre a febbraio, ma già a marzo, quando si verificano i primi temporali, cadono 220 mm di pioggia, e in aprile il primo monsone porta più di 700 mm di pioggia. A questa altitudine, la temperatura è piacevole, infatti, le massime si aggirano intorno ai 22 °C da aprile a ottobre, mentre in inverno si aggirano intorno ai 15/17 °C.
Come già detto, in primavera l’estremo nord-est (Meghalaya, Assam ecc.) non fa troppo caldo, le temperature massime rimangono intorno ai 30/32 °C da aprile a ottobre.
Centro-Sud
In questa zona, che comprende tutta l’India centro-meridionale ad eccezione della costa occidentale e dei Ghats occidentali, il clima è tropicale, la temperatura media a gennaio supera i 20 °C, ma per il resto ci sono differenze notevoli: nelle zone interne settentrionali e meridionali , il monsone dura da giugno a ottobre, mentre lungo la costa sud-orientale, il monsone raggiunge il suo apice alla fine dell’anno, tra ottobre e dicembre (che viene chiamato monsone di nord-est o monsone di ritiro). Le piogge sono più abbondanti nelle parti orientali di entrambe le zone.
L’aumento della temperatura nel periodo da marzo a giugno è forte all’interno e si fa sentire anche sulla costa orientale. In generale, nelle zone interne, le piogge estive non sono più abbondanti che nel nord dell’India, ma sono più frequenti, e in questa stagione il cielo è spesso nuvoloso, ad esempio, Nagpur e Bangalore a luglio, ricevono solo 3 ore di sole al giorno, rispetto alle 6 ore di Nuova Delhi.
A Bangalore, nel Karnataka meridionale, posizionata 920 metri sul livello del mare, il caldo è mitigato dall’altitudine, con massime attorno i 30°C e minime attorno i 20°C per gran parte dell’anno. Qui a già a maggio, cadono 115 mm di pioggia, per poi proseguire con la stagione dei monsoni che va da giugno a metà novembre. Le precipitazioni ammontano a 920 mm all’anno. Anche a Bangalore il sole splende spesso nella stagione secca, e abbastanza raramente nella stagione delle piogge.
Nella costa orientale, fa caldo tutto l’anno, mentre la costa occidentale fino a Trivandrum è molto piovosa, nella parte costiera meridionale le precipitazioni sono inferiori a 1.000 mm all’anno, e persino inferiori a 800 mm all’anno nella parte occidentale. E’ il caso di Kanyakumari, situata nella punta meridionale del Paese, nello stato del Tamil Nadu, dove fa caldo tutto l’anno, e le massime non scendono mai sotto i 30 °C, mentre le piogge, dopo un periodo iniziale di instabilità da aprile a giugno, con alcuni temporali non troppo intensi, subiscono una relativa interruzione da luglio a settembre, con soli 40/45 mm al mese, mentre il monsone vero e proprio arriva più tardi ed è limitato ai mesi di ottobre e novembre.
Nella zona del “monsone di nord-est” o “monsone in ritirata”, tipico della costa sud-orientale, le precipitazioni annuali non sono elevate, solo 735 mm all’anno, quindi siamo ancora nella zona semiarida. In questa porzione di costa meridionale, si può andare da metà dicembre a febbraio, e anche a marzo-aprile, anche se è il periodo più caldo dell’anno, ma non è così caldo come all’interno. Tutto sommato, anche il periodo luglio-settembre è generalmente accettabile, ma è umido, spesso nuvoloso, e con qualche rischio di tempeste tropicali o cicloni (vedi sotto).
Anche se Chennai si trova sulla costa, il caldo è intenso nei mesi che precedono il monsone, il sole splende regolarmente nella stagione secca e lo si vede per qualche ora al giorno anche nei mesi piovosi. Le temperature non scendono mai sotto i 20°C con attorno i 30°C che possono raggiungere i 37°C nei mesi più caldi. Per il golfo del Bengala i mesi migliori sono gennaio e febbraio: fa caldo, il sole splende.
Sud-ovest
Lungo la costa occidentale fa caldo tutto l’anno, mentre il periodo monsonico si allunga gradualmente man mano che si procede da nord a sud. Durante l’inverno, le temperature sono particolarmente alte per la stagione, poiché il vento da nord-est che soffia in questa stagione (monsone invernale) scende dai Ghats occidentali e diventa leggermente più caldo.
A Mumbai (ex Bombay), la temperatura supera i 30 °C durante il giorno anche a gennaio, ma di notte scende, seppur leggermente, sotto i 20 °C. Da novembre a maggio le piogge sono scarse e il sole è frequente. Da marzo a maggio la temperatura aumenta, ma non così tanto come all’interno: il minimo di notte sale a 24/26 °C, il massimo si aggira intorno ai 33 °C, anche se nei momenti peggiori può raggiungere i 40 °C. Il monsone dura da giugno ai primi di ottobre ed è molto intenso, soprattutto a luglio, quando cadono 800 mm di pioggia, e piove frequentemente. In luglio e agosto il cielo è quasi sempre nuvoloso e l’umidità è alta. A Mumbai, cadono circa 2.250 mm di pioggia all’anno. A Mumbai, il sole splende regolarmente nella lunga stagione secca, mentre nei due mesi più umidi, luglio e agosto, il cielo è spesso nuvoloso.
Goa – A Dabolim, nell’ex colonia portoghese di Goa, le precipitazioni raggiungono i 2.900 mm all’anno, di cui fino a 995 mm a luglio, la temperatura è alta durante tutto l’anno, e rimane intorno ai 20 °C di notte anche in inverno. A Goa, la distribuzione delle ore di sole è simile a quella di Mumbai, anche se il sole splende un po’ più spesso (il totale è di 2.800 ore all’anno), la temperatura del mare è costantemente alta durante tutto l’anno oscillando dai 28°C ai 30°C.
Più a sud, a Mangalore nel Karnataka, dove inizia la costa di Malabar, la temperatura massima è di 33 °C anche a gennaio, e le precipitazioni raggiungono i 3.300 mm all’anno. Qui i primi temporali si verificano a maggio, mentre il monsone va dal 5 giugno al 15 ottobre circa. Più a sud, a Calicut, Kerala, i primi temporali si verificano in aprile, mentre il monsone dura fino a novembre, quando cadono ancora 130 mm di pioggia.
A Trivandrum, sulla punta meridionale del Kerala, le piogge sono meno abbondanti, pari a 1.700 mm all’anno, ma la stagione delle piogge è molto lunga, già in aprile cadono 110 mm di pioggia sotto forma di rovesci e temporali, e 170 mm ancora in novembre. Pertanto, in questa parte più meridionale della costa occidentale, anche il monsone in ritirata è in parte avvertito. La costa occidentale è molto piovosa a causa di una catena montuosa parallela alla costa, chiamata Ghats occidentali, che costringe l’ascesa dell’aria umida proveniente dal mare. Lungo i pendii delle montagne occidentali, le precipitazioni sono più abbondanti, tanto che in alcuni punti raggiungono anche i sei metri all’anno! Lo scenario è molto diverso sul versante orientale, dove il monsone di sud-ovest penetra con difficoltà e, come abbiamo detto, le precipitazioni scendono sotto i 1.000 mm all’anno.
Durante l’impero, gli inglesi che si trovavano in questa zona, si rifugiavano in estate a Ooty ,situata a 2.200 metri sul livello del mare, 100 chilometri a est della costa di Calicut. Qui, il monsone estivo è ancora sentito, e in parte quello autunnale (il monsone in ritirata), ma in modo non troppo evidente; infatti, da maggio a novembre, cadono al mese più di 100 mm, con due picchi in luglio e ottobre. In compenso, durante il periodo monsonico la temperatura è fresca, con massime intorno ai 17 °C in luglio e agosto, e circa 11 °C di notte. Rispetto ai mesi monsonici, l’inverno è un po’ più freddo di notte e un po’ più caldo di giorno perché il cielo in questa stagione è limpido. Anche a Ooty, il sole splende spesso nella stagione secca e abbastanza raramente nella stagione delle piogge, tuttavia, questa città è un po’ meno soleggiata della costa per la sua posizione di montagna, dove è più facile che si formino delle nuvole.
Isole
Passiamo ora alle isole. Qui il clima è caldo tutto l’anno, con minime intorno ai 24/25 °C e massime intorno ai 28/30 °C, vi è un aumento di temperatura tra marzo e maggio, ma non è notevole.
Nelle isole Laccadive, situate nel Mar Arabico, cadono da 1.500 a 2.000 mm di pioggia all’anno, e le piogge si verificano da maggio a metà dicembre. Poiché la temperatura aumenta leggermente da marzo, il periodo migliore su queste isole è da fine dicembre a febbraio.
Sulle Isole Andamane e Nicobare, situate nel Golfo del Bengala, le piogge sono un po’ più pesanti, poiché vanno dai 2.500 ai 3.000 mm all’anno. Le piogge sono abbondanti da maggio a novembre. A Car Nicobar e nelle isole meridionali, le piogge continuano anche a dicembre e a metà gennaio, mentre finiscono prima a Port Blair e nelle regioni più settentrionali. Si può andare da fine gennaio a marzo sulle isole meridionali, e da fine dicembre a marzo su quelle settentrionali.
Cicloni tropicali
I cicloni tropicali, sono più comuni nel Golfo del Bengala che nel Mar Arabico, ma sono possibili anche in quest’ultimo. Nell’India meridionale, verso la punta del continente, i cicloni possono penetrare nell’entroterra e passare da mare a mare; nella parte orientale, possono penetrare per qualche centinaio di chilometri lungo una traiettoria che va da sud-est a nord-ovest; nel nord-ovest, possono interessare la costa del Gujarat. Negli stati attraversati dall’Himalaya, soprattutto quelli centro-orientali, le code dei cicloni possono causare forti piogge in pianura e nevicate in montagna.
I cicloni si verificano generalmente da aprile a dicembre, con due picchi all’inizio e alla fine del periodo (aprile-giugno e ottobre-dicembre). La zona più a rischio è quella del Bengala, nell’enorme delta del Gange-Brahmaputra, dove c’è acqua ovunque e la terraferma è pianeggiante e situata a livello del mare.
Periodo migliore
Poiché in India vi sono diversi tipi di clima, è difficile trovare un unico periodo che si adatti a tutto il paese. Tuttavia, il periodo migliore per visitare la maggior parte dell’India, almeno in pianura e in collina, va da novembre a febbraio. Marzo è ancora un mese secco, ma inizia ad essere caldo, con picchi che durante il mese possono superare i 35 °C nel sud.
Sulla costa sud-orientale e nelle isole meridionali, le piogge continuano fino a dicembre; inoltre, i cicloni in questo mese sono ancora possibili, quindi si può andare in gennaio e febbraio.
Se si può viaggiare solo in estate, si può scegliere il nord-ovest: in Rajasthan, il monsone è meno intenso, troverete un clima caldo e afoso e alcuni acquazzoni, di solito non abbondanti. In estate, si possono visitare anche le montagne del Ladakh, perché si trovano in una zona “all’ombra della pioggia”. Una situazione molto diversa è la parte orientale dell’Himalaya, che è interessata dal monsone estivo in piena forza.
Come detto, il mare in India è abbastanza caldo tutto l’anno. Per una vacanza al mare, la costa occidentale (Goa) è buona da dicembre a febbraio, e la costa orientale solo a gennaio e febbraio.
l’Algarve, il sud del Portogallo è una regione in cui natura, arte e cultura si fondono alla perfezione, creando un mix che conquista i viaggiatori da tutto il mondo. Meravigliose spiagge di sabbia fine e acqua cristallina, alte falesie, tramonti sul mare indimenticabili, bellissimi borghi e riserve naturali sono la cartolina di una delle zone più sicure al mondo e tra le più economiche d’Europa.
A pochi chilometri dalla frontiera con la Spagna, si incontra la tranquilla cittadina di Marvão, nel punto più alto della Serra de São Mamede. Importante nel passato per la sua posizione strategica, raggiunge il suo massimo splendore in Luglio quando si tiene il festival internazionale di musica classica FIMM.
Silves appare in tutta la sua bellezza già all’ uscita della galleria della strada che la collega alla costa atlantica. Situata su una collina della Serra de Monchique, lungo fiume Arade la porta di ingresso per i romani che qui estraevano il rame e commercializzavano altri prodotti, come l’olio, il vino, la frutta secca e il sale, Silves divenne capitale del regno moresco di Taifa ed in seguito dopo la riconquista Cristiana vescovado. Millenni di storia da leggere, percorrendo i vicoli della cittadina.
Recentemente eletto come una delle 7 meraviglie naturali del Portogallo il Parque Natural da Ria Formosa è una zona umida di rilevanza internazionale, un labirinto di canali, isole, lagune e banchi di sabbia che si estende per 60 km lungo il litorale dell’Algarve, tra le spiagge di Garrão e di Manta Rota. Un sistema lagunare unico che cambia costantemente a causa del continuo movimento di venti, correnti e maree. Paradiso per i birdwatcher ospita oltre 20.000 specie di uccelli come fenicotteri rosa e cicogne e una delle più grandi comunità al mondo di cavallucci marini.
Vi è un paesino in Portogallo, dove nidificano le cicogne e le case bianche si sporgono sul fiume Guadiana, il suo nome è Mértola.
Situata nel Parque Natural do Vale do Guadiana, Mértola nacque come città romana, fu capitale di un regno arabo e prima sede dell’Ordem de Santiago.
In pochi metri quadrati Mértola offre grandi tesori archeologici romani, suevi, arabi e, portoghesi, senza contare i tradizionali laboratori artigianali.
Situata vicino alla frontiera, con La Spagna, Elvas ci accoglie all’entrata con un imponente acquedotto, ma si contraddistingue con la più grande fortificazione a baluardi del mondo, le cui strutture difensive di circa 10 km a forma di stella, sono una testimonianza unica dell’evoluzione della strategia militare, mantenuta fino al XIX secolo.
Il grazioso villaggio medievale di Monsaraz mantiene la magia dei tempi antichi come pochi altri al mondo. Fatto di calce e scisto, questo luogo ci sussurra, tra l’eco dei nostri passi nelle sue strade. Si potrebbero raccontare molte storie magnifiche sui suoi coraggiosi re, cavalieri templari, gente intrepida e dame di semplice bellezza. Nel 2017 Monsaraz, ha vinto la categoria “Villaggi Monumento” nel concorso 7 Maravilhas de Portugal
Le guide turistiche l’hanno battezzata “Venezia del Portogallo”, ma Aveiro è una città con una sua distinta personalità.
Ancora poco nota al turismo di massa, l’affascinante Aveiro è una tappa da inserire in ogni tour del Portogallo centro-settentrionale
La bellissima cittadina medievale di Obidos nell’Estremadura, dalle case bianche ricoperte di buganvillee e caprifogli è una delle più pittoresche e meglio conservate del Portogallo.
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GION E LE GEISHA
Una gradevole passeggiata serale attraverso i quartieri più rappresentativi di Kyoto; percorrerete le vie dove vivono la geisha e le Maiko (le giovani apprendiste) e rimarrete ammirati dalla raffinatissima atmosfera di questa città fuori dal tempo. Il tour termina nel quartiere di Pontocho dove, chi lo desidera, può fermarsi per la cena in uno dei numerosi locali della zona.
DURATA – 2 ore dalle 18:30 alle 20:30
Inizio: JR Kyoto station
Fine: JR Kyoto station
INCLUSO – Assistente di lingua italiana
NON INCLUSO – Trasporti pubblici (circa 460 JPY)
INCANTEVOLE FUJISAN
Una bellissima ed inusuale visita di Hakone, immersa nella natura secolare nel parco del Monte Fuji. Spostamento con treno Shinkansen e visita di una deliziosa e antica casa del tè, del famoso santuario di Hakone, e del Narukawa Art Museum che, oltre ad esporre bellissime opere di arte giapponese, offre una vista mozzafiato sul lago e, quando fa capolino, sul Monte Fuji. Nel pomeriggio, visita del più̀ lungo ponte sospeso del Giappone con vista sul Monte Fuji. Rientro in treno a Tokyo con Shinkansen.
DURATA 9 ore circa – dalle 08:45 alle 17:30 circa
Inizio: JR Shinagawa station
Fine: JR Tokyo station
INCLUSO – Assistente di lingua italiana
NON INCLUSI Trasporti pubblici 11.160 JPY – Ingressi 2800 JPY
SENSO-JI E DINTORNI: IMMAGINI DI UNA TOKYO DEL PASSATO
Passeggiata attraverso i quartieri più tranquilli e graziosi di Tokyo alla scoperta di Shichifukujin, un gruppo di sette divinità appartenenti alla tradizione orientale, amate e rispettate in tutto il Giappone. Un modo diverso di esplorare i quartieri di Yanaka e Ueno dove si respira l’atmosfera unica della “shitamachi”, la vecchia Tokyo.