Il Nord e la costa verso Diego Suarez, ha sempre risentito il richiamo per le sue spiagge e le sue baie lungo un mare dove si disseminano spiagge e isolotti in cima al Mondo. In fondo ad una delle più belle baie al Mondo, una città Diego Suarez vive al ritmo dei suoi cantieri navali dove la leggenda di Libertaria è associata all’epoca d’oro della filibusta.
Un mosaico di popoli dove la « djellaba » bianca copre i vestiti multicolori delle donne. La Montagne d’Ambre ed il Massiccio dell’ Ankarana (Tsingy) sono tra le attrattive maggiori del luogo.
Il Nord del Madagascar e Antsiranana hanno molto da offrirvi. Felice nel loro scrigno di mare turchese, il Nord e le sue “Isole dei profumi” sono un meraviglioso cocktail di sapori. Miscuglio di Vaniglia all’effluvio di Ylang Ylang, dolcezza delle spezie al nettare dei frutti tropicali. Armonie di colori e di sensi; un poeta dichiara che «tutto è lusso, calma e voluttà». Se la dolcezza di vivere è onnipresente a Madagascar, il Nord e le sue Isole offrono ugualmente agli appassionati indimenticabili attività. Immersioni negli atolli dalle acque cristalline e ricche, all’incontro di una fauna ed una flora sottomarina eccezionale, contornata di coralli, tartarughe, pesci esotici dai colori brillanti e fluorescenti, il tutto ricco di sensazioni nel mare caldo dell’Oceano Indiano e del Canale di Mozambico. Nell’entroterra si parte alla scoperta di una natura generosa, passeggiate e trekking in montagna, scoperta delle baie, parchi Nazionali, riserve naturali. Scambi di cultura con la popolazione Malgascia locale, reputata per la sua ospitalità, le sue tradizioni, le sue culture, le sue religioni, il suo artigianato.
Il Sud del Madagascar è la regione più arida dell’isola, e forse anche la più particolare in termini di paesaggio e ambiente.
Si possono trovare estensioni di folta foresta punteggiate da boschi di maestosi baobab, ed è l’unico posto al mondo si può ammirare la foresta spinosa, un ecosistema semi-desertico formato da enormi piante simili a cactus che crescono solo qui. Lungo la costa meridionale si trovano enormi spiagge di sabbia bianca, davvero difficili da raggiungere….le strade sono solo un tracciato sulla sabbia. La Route Nationale RN7, ricostruita con l’aiuto cinese e costantemente sottoposta a lavori di manutenzione, è la strada statale principale che conduce verso la regione meridionale del paese da Antananarivo su un percorso epico lungo quasi 1000 Km. Questa strada è stata finalmente completamente asfaltata, facilitando quindi l’accesso alla regione via terra.
Da Antanananrivo, lasciato il paesaggio senza tempo della regione dell’etnia Merina, si entra in un paesaggio lunare di montagne maestose, vasti deserti e superbe falesie color vermiglio. Siamo nelle montagne centrali di Andringitra e Isalo. Ilakaka una cittadina che si è sviluppata grazie alle sue miniere di gemme e sembra una città western popolata da migliaia di minatori e cercatori di fortuna . e poi la provincia di Toliara, una piacevole regione con clima caldo, spiagge immacolate e una linea costiera punteggiata da innumerevoli spiagge e baie.
Per proseguire verso bisogno avere un veicolo fuoristrada in di affrontare piste sconnesse e percorsi di sabbia. Solo i viaggiatori più avventurosi affrontano questo duro viaggio di più giorni, attraverso le estreme regioni della costa occidentale del Madagascar per raggiungere infine Fort Dauphin, una città coloniale di charme che offre le sue meravigliose spiagge e alcun i con alcuni dei più interessanti parchi naturali del paese.
La crociera attraverso la flora esuberante dell’Est, sul Canale des Pangalanes. Questa via d’acqua, dove il corso rilega laghi e lagune, lungo la rettilinea costa dell’ Est, ricca di piante acquatiche e foreste primarie. Numerosi sono i villaggi di pescatori sulle rive del canale, che potranno ricevere i viaggiatori con molta riservatezza.
Scoperta delle balene megateri: Sainte Marie un vero santuario della natura, con le sue foreste primitive, le sue specie floreali, le sue cascate, ed i bellissimi fondali marini. L‘Isola accoglie da luglio a settembre, una colonia di balene megateri che vengono a riprodursi ed a dare alla luce i loro balenotteri.
Da Luglio a Dicembre possibilità di raduni per botanici per ammirare le splendide orchidee dell‘Isola.
I mezzi di trasporto pubblici sono pressoché inesistenti o comunque non consigliabili vista la non presenza di orari e linee garantite. Durante i nostri tours i mezzi di trasporto da noi utilizzati tramite il nostro corrispondente locale sono tra i migliori del parco macchine esistente nel Paese e sono da considerarsi dei beni di lusso rispetto agli standard locali. Le arterie stradali principali sono le “Routes Nationales” (RN), solo in parte asfaltate, che collegano la gran parte delle città del paese, come ad esempio la RN7 che collega la capitale al sud ovest, ovvero a Tulear. Il traffico sulle strade del Paese è scarso, le popolazioni locali si muovono essenzialmente a piedi, in bici o con carretti trainati da zebù o cavalli. La scarsa manutenzione delle strade e la mancanza di segnaletica orizzontale (strisce bianche), impone di viaggiare a velocità moderata e con la visibilità della luce del giorno. Durante i mercati il passaggio nelle cittadine o nei villaggi subisce rallentamenti. Nelle ore di punta sulle strade di ingresso alla capitale o di collegamento con l’aeroporto possono essere molto trafficate e verificarsi imbottigliamenti. Di questo occorre sempre tenere presente nei tempi di spostamento. Si sconsigliano gli spostamenti nelle ore notturne e lungo le principali strade (tra cui RN7, RN27, RN10, RN1B). Le principali strade nazionali sono sconsigliate di notte anche per il pessimo stato in cui versano.
Le strutture ricettive sono prevalentemente hotels siano questi boutique o grandi strutture; spessp, sono le uniche esistenti nel corso del viaggio. In alcuni casi l’arredamento è molto semplice ed essenziale ma non ci sono alternative. L’efficienza del personale, la manutenzione e le condizioni igieniche di alcune strutture possono non corrispondere ai parametri a cui siamo abituati. L’acqua calda non sempre è disponibile, possibili le interruzioni di acqua e corrente elettrica, aria condizionata non sempre garantita o funzionante.
Paesaggi e regioni
Il Madagascar è la quarta isola al mondo per grandezza, con una superficie di 587.000 kmq e geograficamente si divide da nord a sud in tre fasce verticali, oltre all’estremo sud arido e semidesertico.
Il centro e gli altipiani
Questa regione, la più fredda del Madagascar durante l’inverno australe, copre circa i tre quarti del paese e ne rappresenta la spina dorsale in quanto centro storico, culturale e politico. Geograficamente si articola in tre massicci montuosi: il Maromokotro, l’Ankaratra e l’Andringitra e vede Antananarivo, capitale, una delle città più alte dominanti il paesaggio Merina circostante, fatto di colline e di piccoli villaggi tradizionali, dove la gente abita in graziose casette di argilla e paglia. Scendendo ecco la regione Betsileo, punto di incontro tra la regione centrale e la costa meridionale, caratterizzata da distese di risaie e da vigneti.
La costa occidentale
L’ovest è caratterizzato da vaste pianure che scendono dolcemente dagli altipiani: dalla punta settentrionale dove si trova Diego Suarez, fino alla regione arida di Majunga e quindi a quella di Morondava dove crescono i baobab; il territorio è quello dei Sakalava ed il paesaggio si presenta selvaggio e dominato da sterrati, rigagnoli, grandi fiumi come il bellissimo Tsiribihina e dai famosi tsingy, grandi pinnacoli di arenaria classificati dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Scendendo lungo la costa i villaggi diventano quelli del Menabe ‘grande rosso’ e dei Vezo, i pescatori nomadi del sud.
La costa orientale
L’est del Madagascar è in realtà un universo a parte, completamente diverso dal resto del paese, lontano dalle torride e semidesertiche terre del sud e dell’ovest, e da quelle più fresche dell’altopiano: da Fort Dauphin alla costa della vaniglia, che vede Sambava capitale indiscussa, la costa è battuta dalle piogge per la maggior parte dell’anno e si presenta pertanto verdissima, con foreste tropicali alternate a canali navigabili e qualche rara spiaggia protetta dagli squali. Sempre verde e giovane, questo litorale è anche la terra di mille leggende e storie antiche, dove i pirati hanno lasciato i loro tesori, soprattutto nella bellissima isola di Sainte Marie.
Il grande sud
La progressiva fine delle risaie e dei vigneti dell’altopiano centrale e l’apparizione dei primi massi e delle prime tombe fanno pensare all’inizio di un nuovo territorio, dove mandrie di zebù occupano tranquillamente le strade e dove il grande parco Isalo si presenta in tutto il suo splendore. È il regno della savana e della boscaglia: un ambiente unico nel suo genere dove cadono meno di 500 mm di pioggia all’anno e dove si sviluppa una vegetazione totalmente adattata al clima desertico.
Parchi e riserve
Il Madagascar è la meta ideale per gli amanti della natura: parchi e riserve ricchi di flora e fauna infatti si presentano così come lo sono da sempre e si distinguono tra loro a seconda della posizione geografica e del clima. Fra gli habitat tipici, la foresta pluviale tropicale lunga la costa orientale, le praterie di montagna sugli altipiani centrali e le savane che coprono gran parte dei bassipiani occidentali. In questi habitat si trovano specie vegetali ed animali uniche al mondo e gli esperti dichiarano che per più del 60% si tratti di fauna e flora endemiche, anche se si è scoperto che circa l’85% delle foreste che ricoprivano in origine questa bellissima isola, sono state distrutte dall’uomo. I motivi di tanta deforestazione sono da ricercarsi nei metodi di agricoltura di sussistenza utilizzati delle popolazioni locali e nello sfruttamento delle foreste a fini puramente commerciali: tutto ciò ha provocato erosione e la perdita di habitat della fauna locale, tanto che molte specie sono a rischio di estinzione. Fortunatamente oggi vi sono leggi nazionali che garantiscono forme di protezione a determinate specie animali e vegetali, inoltre anche il WWF ed altri enti stanno sensibilizzando la popolazione attraverso corsi di aggiornamento per insegnanti, programmi istruttivi di conservazione dei beni pubblici, gestione delle zone protette ed addestramento di amministratori e guardie forestali delle riserve. Per la gran parte parchi e riserve sono gestiti dall’ANGAP (Associazione Nazionale per la gestione delle aree protette) e se ne distinguono tre tipi: parchi nazionali, riserve speciali e riserve naturali integrali.
Parc Nationale d’Analamazaotra Andasibe – Riserva di Perinet
Soprannominato ancora oggi ‘Perinet’ come il vecchio nome francese, in realtà il parco raggruppa la riserva speciale Indri Indri ed il parco di Mantadia. Si trova poco lontano da Antananarivo, in direzione di Tamatave ed è conosciuta dagli appassionati della natura per la ricchezza di piante e di lemuri, specie quelli notturni e quelli della famiglia degli “indri indri”. La riserva si estende su 810 acri a 900 metri di altezza ed è popolata, oltre che dagli Indri Indri, da Lemur Fulvus, Lemur Bamboo, Lemur Rubriventer. La flora è molto ricca e si notano diverse orchidee tra cui Eulophella, Roempleriana Grammangi, Ellisi.
Parco Nazionale di Ranomafana
Con una superficie di 40.000 ettari, il parco si presenta con le sue colline coperte dalla folta foresta pluviale che si aggrappa al monte e scende verso la vallata. Per la ricchezza di flora e fauna selvatiche, il parco è considerato una della meraviglie del Madagascar ed è uno dei parchi più visitati del paese. E’ costituito per la maggior parte da colline oscillanti tra gli 800 e i 1200 mt di altitudine, solcate da numerosi corsi d’acqua che si gettano nel fiume Namorona. La parte più visitata dai turisti è quella di Talatakely attraversata da due sentieri principali: quello breve di Ala Mando (durata circa 2 ore tra andata e ritorno, attraverso un’area dove è possibile avvistare diversi lemuri) e quello lungo che richiede circa 3 ore di cammino poiché si spinge un po’ più lontano per osservare meglio i lemuri ed infinite varietà di piante ed uccelli.
Parco Nazionale d’Isalo
È un immenso massiccio di arenaria risalente al giurassico e si estende su una superficie di circa 82.000 ettari. Si presenta con paesaggi di straordinaria suggestione e merita davvero alcuni giorni di esplorazione a piedi: l’alternarsi di pianure erbose e creste di arenaria segnata dal vento e dall’acqua, massi di roccia che nascondono le antiche tombe dei Sakalava spingono i viaggiatori a seguire i sentieri già tracciati per scoprirne la rara bellezza. Tra i luoghi di maggiore interesse il Canyon des Singes ed il Canyon des Rats, la Piscine Naturelle e la Fenetre de l’Isalo.
Parco dell’Andringitra
Istituito nell’ottobre del ’99, il parco dell’Andringitra rappresenta un’ottima alternativa al parco Isalo, che d’estate diventa quasi inaccessibile. È uno dei più avvincenti da visitare proprio per la varietà di ecosistemi che ospita: spettacolari vedute di enormi picchi granitici, più di 50 Km di sentieri, foresta pluviale di bassa quota a est e ad ovest praterie di alta montagna. L’incontro con la vita, la cultura e le caratteristiche di popoli indigeni malgasci, Betsileo e Bara, sono inoltre assicurate. L’itinerario più interessante dal punto di vista naturalistico è il Pic Boby: dopo circa due ore di cammino la vista sull’Andringitra è bellissima! Varie le possibilità di campeggio.
Riserva del Berenty
La riserva del Berenty sorge a circa 100 km in direzione ovest dalla città di Fort Dauphin e si raggiunge percorrendo una pista di terra rossa, in mezzo a chilometri e chilometri di terreno coltivato a sisal. Voluta dalla famiglia De Haulme nel 1936, la riserva è concepita per proteggere e salvaguardare un tipo di foresta molto fitta e dominata dai tamarindi, dove vegetazione endemica e fauna sono severamente protette. Una passeggiata nella foresta fittissima e lussureggiante permette di avvicinare senza difficoltà diverse specie di lemuri – come il Sifaka, il Lemur Catta, il Lepilemur Leucopus oltre a volpi volanti, serpenti, pappagalli, aquile e piccoli scoiattoli. Parco Nazionale degli Tsingy di Bemaraha Le formazioni carsiche di questo parco sono uniche al mondo e sono state considerate dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. Tutto ha inizio 200 milioni di anni fa quando l’altopiano di Bemaraha si trovava sommerso dalle acque del canale del Mozambico e conchiglie e coralli si saldarono lentamente tra di loro formando una gigantesca placca calcarea, che emergendo si seccò provocando così la formazione di canyon. Il modo migliore per vedere il parco è partire da Morondava oppure da Belo sur Tsiribihina ed avventurarsi all’interno di queste bellissime formazioni rocciose, un tempo regno della tribù Vazimba.
Riserva Speciale dell’Ankarana
La riserva è il secondo luogo del Madagascar dove si possono vedere gli Tsingy (dopo quelli di Bemaraha) e comprende lo spettacolare Massiccio di Ankarana che si erge circa 100 Km a sud di Diego Suarez, in una regione selvaggia caratterizzata da formazioni rocciose e da flora e fauna molto ricche, numerosi laghi ed un’estesa rete di grotte. Qui convivono tranquillamente baobab, alberi di cassia, fichi ed alberi tipici della foresta secca e lemuri, coccodrilli e molte specie di uccelli. Di particolare interesse la Grotte des Chauves-Souris, la Grotte d’Andrafiabe e la Grotte des Crocodiles.
Parco Nazionale della Montagne D’Ambre
Sorge a circa 40 km a sud dalla città di Diego Suarez e rappresenta un tipico esempio di foresta umida. Raggiunge i 1470 mt di altitudine e con la sua fitta vegetazione, paragonabile alle foreste della costa est, ricopre un massiccio vulcanico. Ospita 7 specie di lemuri ed è un vero giardino botanico in quanto sono 1000 le specie di piante presenti. Passeggiate lungo i sentieri faranno scoprire anche i suoi 5 laghi vulcanici.
Il Madagascar è, per definizione, un’isola tropicale dal clima caldo tutto l’anno con aree di variabilità dovute alla notevole estensione in latitudine (l’isola è molto allungata con asse nord nord-est/sud sud-ovest) ma soprattutto alla presenza di una dorsale montuosa che attraversa tutta l’isola. Questa dorsale degrada dolcemente verso ovest formando un grande altopiano centrale la cui altitudine media si aggira sui 1200 metri. Il clima si differenzia sostanzialmente per il regime delle precipitazioni, più che per le escursioni termiche. Due dunque le stagioni individuabili: una stagione più calda e piovosa che va da novembre a marzo e una più asciutta e fresca che va da aprile ad ottobre. Tali stagioni hanno una diversa durata a seconda delle regioni.
In Madagascar le stagioni risultano invertite rispetto al nostro emisfero. Per semplificare possiamo distinguere semplicemente una stagione secca e fresca ed una stagione calda con precipitazioni. L’intensità e la durata delle precipitazioni variano a seconda delle zone, come illustrato nel paragrafo “Il clima parlando di aree geografiche”.
Il periodo più asciutto ed anche il più fresco (inverno australe) va da aprile ad agosto/settembre. Questa è la stagione in cui si prepara la terra alle diverse culture, il paesaggio diventa man mano più secco, i colori si smorzano. Si semina il riso.
La primavera, è un breve periodo di transizione, verso la fine di ottobre si manifestano le prime piogge. Tutto ridiventa più verde, iniziano i lavori nei campi.
La stagione da novembre a marzo (estate australe) è caratterizzata da forme temporalesche anche molto intense che si verificano generalmente a fine pomeriggio o nella notte. Man mano che si va verso ovest e verso sud le piogge subiscono una riduzione anche notevole. Da gennaio a marzo, specialmente nel nord e nel nord-est le forti piogge possono rendere impraticabili alcune strade con rischio di allagamenti e frane, molti alberghi chiudono e vi è il rischio di cicloni. Fine dicembre/inizio gennaio è l’epoca del primo raccolto nelle risaie.
L’autunno dura circa due mesi: aprile e maggio. Il clima è mite e piacevole con qualche residuo temporale. Sull’altopiano ferve il lavoro nelle risaie: è tempo del secondo raccolto.
Parlando di aree geografiche:
Gli altopiani centrali
Sugli altopiani, che occupano la parte centrale del Madagascar, il clima è piacevole tutto l’anno e mitigato dall’altitudine. Da giugno ad agosto il clima è secco, le temperature si mantengono sui 20°C di giorno e scendono intorno ai 10°C la notte raggiungendo minime anche inferiori alle altitudini più elevate (es. Antsirabe, 1500 metri s.l.m.). Da novembre a marzo si hanno precipitazioni con prevalente carattere di rovesci temporaleschi, anche molto intensi, che si manifestano in genere nel tardo pomeriggio o la notte. Questo è anche il periodo più caldo: le massime si aggirano sui 27°C, le minime sui 17°C. Man mano che si scende verso sud il clima diventa più asciutto, le piogge si diradano in quantità e durata.
Il sud
Questa regione ha un clima tropicale semi-arido con piogge occasionali. Da fine dicembre/inizio gennaio a marzo può piovere ma in genere la sera o la notte mentre di giorno il sole è splendente, l’aria tersa e il mare cristallino: siamo in piena estate, fa caldo e l’acqua del mare ha una temperatura molto piacevole. Il resto dell’anno è quasi completamente secco, soprattutto sulla costa a sud di Tulear (es. Anakao), che è appunto l’area più asciutta del Paese, mentre nella parte sud-orientale intorno a Fort Dauphin piove un po’ di più. L’escursione termica annua non è molto elevata: massime di 27°C e minime sui 15°C nei mesi più freschi (giugno, luglio e agosto), massime intorno ai 30/32 °C nei mesi più caldi (da dicembre a marzo) a minime intorno ai 22°C.
La costa ovest
Possiamo dire che il clima è in generale tropicale secco. Durante i mesi secchi, da aprile a ottobre, in genere non piove affatto e le temperature sono gradevoli. I mesi più caldi sono quelli da novembre a marzo con massime sui 30/32 °C e minime sui 23 °C, la maggiore percentuale di precipitazioni si ha di norma in gennaio e febbraio. La zona di nord-ovest è più verde e molto più umida di quella meridionale, tendenzialmente arida. Gli itinerari lungo la costa ovest, che si snodano solo su piste e con superamento di alcuni corsi d’acqua discendenti dagli altopiani centrali, sono effettuabili solamente da metà giugno a fine ottobre.
La costa est
Nella parte orientale dell’isola non vi è una vera e propria stagione secca. La costa est, meno protetta di quella occidentale, è più esposta alle masse d’aria provenienti dall’Oceano Indiano. Le precipitazioni sono costanti durante tutto l’anno e la quantità di pioggia diminuisce solamente sul lato più a sud. Settembre e ottobre sono statisticamente i mesi meno piovosi, mentre dalla fine di dicembre a marzo si hanno piogge torrenziali e possono verificarsi veri e propri cicloni tropicali. Questi sono anche i mesi più caldi, con massime sui 30°C.
Il nord e le isole circostanti
Nella parte settentrionale del Madagascar troviamo diverse zone climatiche e alcuni microclimi. Questa regione e le isole intorno a Nosy Be hanno due stagioni. Nei mesi più piovosi – dicembre, gennaio e febbraio – le piogge sono molto frequenti, quasi quotidiane, e possono a volte essere torrenziali. Nel pieno della stagione secca, da giugno a settembre, i rovesci sono rari. Il mare è caldo tutto l’anno: dai 26 gradi del periodo luglio-ottobre ai 29 del periodo gennaio-aprile. L’estrema punta nord intorno ad Antsiranana (Diego Suarez) ha un clima più asciutto, con una vera stagione secca da marzo a novembre. Sul versante nordorientale invece non si può più parlare di una secca e una stagione delle piogge. Anche se il periodo tra maggio e novembre è in realtà più secco rispetto al resto dell’anno, può piovere in qualsiasi momento dell’anno. I mesi con le piogge più pesanti sono gennaio, febbraio e marzo, è la stagione dei cicloni e la pioggia può essere torrenziale.
L’isola di Nosy Be
Nosy Be gode di un microclima con massime sui 30° C e minime sui 20 °C tutto l’anno. Ad eccezione della stagione delle piogge, da novembre a marzo, gode di giornate di sole quasi ininterrotte da metà maggio ad ottobre. Può essere colpita dai cicloni tropicali dell’Oceano Indiano meridionale da gennaio a marzo. Il periodo novembre-marzo è anche il più caldo e afoso.