Tipologia Tour
Durata
Partenza da :
Arrivo a:
Tour Individuale
10 notti e 11 giorni
Delhi
Delhi
India Classica partendo da un assaggio di Rajasthan a Jaipur si prosegue attraverso gli stati Uttar Pradesh e Madhya Pradesh toccando località come Agra Orchha Khajuraho e Varanasi.
Giorno 1
Arrivo a Delhi
Arrivo a Delhi dopo aver svolto le attività doganali e ritirato i bagagli un ns. assistente vi attenderà per il trasferimento in Hotel ed assistervi alle operazioni di check-in.
Si prosegue per una visita combinata della Vecchia e Nuova Delhi che comprende la visita alla Jama Masjid, la più grande moschea del paese, nota anche come Moschea del Venerdì; un giro in risciò attraverso i coloratissimi bazar e le strette viuzze di Chandni Chowk (Silver Street); Gurudwara Bangala Sahib, il più grande tempio sikh di Delhi; dall’auto si potrà osservare la Porta dell’India (India Gate), un arco alto 42 metri, costruito come monumento ai caduti; una sosta a Rashtrapati Bhawan, la residenza ufficiale del Presidente dell’India; la Tomba di Humayun, situata in un meraviglioso giardino costruito in memoria dell’imperatore Moghul Humayun dalla moglie; Qutub Minar – una torre alta 72 metri costruita nel 1199 d.C. D.
Giorno 2
Delhi – Jaipur (296km – 6,5h)
Dopo la colazione partenza per Jaipur. Arrivo nel tardo pomeriggio, sistemazione in hotel e tempo a disposizione.
Il nome originario di Jaipur era “Sawai Jaipur”, dal nome del giovane principe che la commissionò – il Maharaja Jai Singh II – un guerriero, astronomo e politico che regnò tra il 1699 e il 1743. Jaipur oggi è conosciuta come la città rosa, anche se in origine le pareti erano di arenaria rossa. L’appellativo universale di ‘pink city’ arrivò nel 1876, in concomitanza con la visita del principe di Galles (re Edoardo VII), quando la città fu quasi totalmente verniciata di rosa.
Giorno 3
Jaipur
Intera giornata dedicata a Jaipur; si inizia con la visita all’Amber Fort, a 11 km dalla città. Amber era l’antica capitale dello stato di Jaipur. Il forte è un superbo esempio di architettura Rajput, imponentemente posizionato su una collina, con vista su un lago. La salita al forte sarà sul dorso di un elefante. Visita al paradiso dei pellegrini, popolarmente noto come Shri Galtaji, un santo ashram e un ufficio direttivo della suprema tradizione Shri Vaishnava, menzionato in molti testi e scritture sacri. Il complesso costruito all’interno di un passo di montagna nelle Aravalli Hills a 10 km ad est di Jaipur è noto per le sue sorgenti naturali d’acqua che si accumula in vasche. Le due vasche principali atte ad accogliere i pellegrini sono suddivise per uomini e donne. Nel complesso del tempio di Sita Ram ji, vi è una terza vasca, famosa per essere popolata da una colonia di macachi che vi si tuffano regolarmente, per tale motivo il tempio Ram ji viene comunemente chiamato il tempio delle scimmie.
Il tour prosegue con una sosta fotografica all’Hawa Mahal (Palazzo dei Venti) famoso per la sua facciata di finestre rosa con schermi filigranati e la visita al City Palace. Il palazzo ancor oggi dimora dell’ex Raja di Jaipur, ospitante una vasta collezione d’arte, tappeti e armi antiche. La visita di Jaipur si conclude con il Jantar Mantar (osservatorio astronomico) costruito su ordine del Raja Jai Singh II, tra 1727 e 1734, per misurare la posizione di stelle, pianeti e calcolare eclissi, fattori influenti per qualsiasi decisione secondo la religione Hindu.
Rientro in Hotel.
Giorno 4
Jaipur – Abhaneri – Fatehpur Sikri – Agra (260km – 6h)
Partenza per Abhaneri e visita del Chand Baori famoso pozzo a gradoni.
Il pozzo costruito intorno al VII secolo serviva a risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico nei periodi di siccità e fornire allo stesso tempo, un sistema abbastanza comodo per raggiungere l’acqua. Il pozzo ha 3500 stretti gradini che collegano 13 livelli fino a raggiungere, l’acqua, alla profondità di trenta metri.
Si prosegue quindi per la città moghul di Fatehpur Sikri a circa 40 km da Agra.
La costruzione della città iniziò nel 1570, come nuova capitale, su ordine dell’imperatore Akbar, due anni dopo la nascita dell’erede Jahangir. Akbar scelse come sito la collina dove viveva lo sceicco che ormai molto anziano morì poco dopo l’inizio dei lavori. Akbar volle quindi erigergli una grandiosa tomba nel cortile della nuova grande moschea. La città fu costruita assai velocemente e dal 1573 vi lavorarono anche molti artigiani provenienti dal Gujarat, conquistato da Akbar proprio in quell’anno. Il nome Fatehpur significa proprio città della vittoria. La città era collegata ad Agra, la vecchia capitale, da una ampia strada limitata da una serie ininterrotta di botteghe di artigiani. Nel 1585 Akbar e la corte trasferirono la capitale a Lahore, apparentemente a causa della mancanza d’acqua, ma più probabilmente per essere più vicini all’esercito che era impegnato in campagne militari nel nord dell’India. La città declinò rapidamente e venne abbandonata nel giro di pochi anni conservandosi ottimamente fino ai giorni nostri. Prosecuzione per Agra. Pernottamento.
Giorno 5
Agra
Il tour della città di mezza giornata inizia all’alba, con la visita al Taj Mahal – forse il monumento all’amore più famoso al mondo, edificato in marmo bianco e pietre preziose a metà del 1600 da Shah jahan, in memoria della moglie defunta Mumtaz.
Il complesso architettonico del Taj Mahal si compone di cinque elementi principali: il darwaza (portone), il bageecha (giardino) dalla tipica forma di charbagh (giardino diviso in quattro parti), masjid (moschea), mihman khana (“casa degli ospiti”, chiamata anche jawab) ed infine il mausoleum ovvero la tomba di Mumtaz. Ulteriori strutture secondarie sorgono addossate alle mura che dividono il complesso dall’esterno su tre lati (in quanto il lato settentrionale è limitato dal fiume Yamuna), due portali secondari ed otto torri ottagonali. Il mausoleo è l’unico edificio interamente rivestito di marmo bianco, impreziosito di intarsi in colorate pietre preziose e semipreziose a raffigurare motivi floreali e versi del corano, quattro minareti posti ai vertici della piattaforma completano elegantemente, quella che è considerata una delle meraviglie del mondo.
Si prosegue con il mausoleo di I’timād-ud-Daulah che per la sua somiglianza al Taj Mahal ed i fini intarsi, viene chiamato il “Piccolo Taj”, il Forte di Agra, massiccio forte in pietra arenaria rossa, situato sulle rive del fiume Yamuna, costruito quasi 500 anni fa dal Mughal ed infine l’elegante mausoleo in pietra arenaria rossa dell’imperatore Akbar a Sikandra.
Due grandi monarchi Mughal, Akbar e Shah Jahan, trasformarono il piccolo villaggio di Agra adagiato sulle sponde del sacro fiume Yamuna, nella seconda capitale dell’Impero Mughal – dandole il nome Dar-ul-Khilafat. Oggi, un visitatore di Agra è accolto da un mondo di edifici contrastanti, in arenaria rossa e marmo bianco, vicoli pittoreschi e quel fascino irresistibile che la città preferita dai Mughals conserva ancora. Non è sorprendente che l’Agra moderna rifletta ancora il suo patrimonio Mughal così vistosamente.
Giorno 6
Agra – Gwalior (Treno) – Orchha (120 km 3h in auto)
Dopo aver lasciato i bagagli all’ autista che si appresterà a percorrere la sconnessa strada che collega Agra a Gwailor, un ns. assistente in loco vi accompagnerà alla stazione ferroviaria, occupandosi delle formalità per il proseguimento in treno fino Gwailor. Il treno Rani Kamlapati Shatabdi Express (poltrona di prima classe con posti riservati), parte da Agra alle 07.55 e arriva a Gwailor alle 09.23. All’arrivo alla stazione ferroviaria di Gwailor vi attenderà l’autista con i bagagli precedentemente a lui consegnati, che vi accompagnerà fino a Gwailor per la visita della città fortificata. Si prosegue per Orchha dove nel pomeriggio vi attenderà la visita che comprende Jahangir Mahal, Rai Praveen Mahal, iò tempio di Chaturbhuj e i Royal Chhattris sul fiume Betwa. Consigliata una passeggiata serale lungo il fiume Betwa, fino a raggiungere i cenotafi che vi si specchiano. Si può assistere alla vita semplice ma gioiosa di un tranquillo villaggio immerso nella natura, dimenticando il fragore del traffico delle grandi città, qui sostituito da canti di uccelli e grida allegre di bambini che si tuffano nel fiume dai Ghat (gradoni di balneazione lungo fiumi e specchi d’acqua).
Una delle più belle città del Madhya Pradesh in India, Gwalior è famosa per i suoi meravigliosi palazzi, gli antichi templi e il forte medievale. Conosciuta come la città del forte, l’enorme collina di Gwalior è stata in passato sede di vari regni dell’India settentrionale. Fondata dal re Surajesan, Gwalior ha un fascino maestoso che si riflette nella sua straordinaria architettura. visita. Con strutture avvolgenti come moschee in pietra arenaria, templi rupestri e magnifiche statue, Gwalior conserva la sua reale tradizione di un tempo. Conosciuta anche come la città della musica, Gwalior è una delle più antiche gharana o scuole di musica classica indostana. Il bellissimo Forte di Gwalior, il Palazzo Man Mandir, il Gujari Mahal, il Santuario di Pratihara Vishnu vi incanteranno.
Orchha annidata sulle rive del fiume Betwa, nello stato del Madhya Pradesh fu l’antica capitale del regno dei Bundela. Il nome della città significa “Luogo Nascosto” e fu fondata nel 1501 dal Maharajas Rudra Pratap Singh. La dinastia Bundela governò la parte centrale dell’India da Orchha, dal 1531 al 1783. L’attrazione principale di Orchha è il complesso del forte, situato in un’isola sul fiume Betwa, collegata da un ponte a quattro archi. Il Jahangir Mahal, costruito da Bir Singh Deo all’inizio del XVII secolo in occasione della visita dell’imperatore Mughal, è il monumento più importante del forte. Il Rai Parveen Mahal, dedicato alla poetessa-musicista del XVII secolo, è il terzo palazzo all’interno di questo complesso situato tra giardini ben curati. Il tempio di Chaturbhuj era la destinazione originaria dell’idolo di Lord Rama è decorato con simboli religiosi all’esterno, mentre all’ interno è stato spogliato. Orchha ha 14 chhatris o cenotafi (monumenti commemorativi) per i suoi governanti, situati vicino al Kanchan Ghat sul fiume Betwa.
Giorno 7
Orchha – Khajuraho (175 km – 4 h)
Prima colazione e si prosegue lungo il tragitto di circa 4 ore che separa Orchha da Khajuraho. Arrivo in hotel sistemazione e si prosegue con la visita di mezza giornata di Khajuraho, che comprende i gruppi dei templi orientali e occidentali, squisitamente adorni di immagini scolpite di divinità, dee, “apsaras” (fanciulle celestiali), animali, soldati, danzatori e musicisti e naturalmente le famose figure erotiche nelle posizioni del Kamasutra. Tra le attrazioni principali il bellissimo Tempio di Lakshmana, la cui costruzione richiese più di 20 anni e probabilmente il meglio conservato di tutta Khajuraho, l’imponente tempio dedicato a Lord Shiva di Kandariya Mahadev, il Tempio di Matangesvara , l’unico tempio ancora funzionante e il tempio di Chausath Yogini, ormai in rovina, ma considerato il più antico del complesso.
Famosissimo “paesotto” del Madhya Pradesh, Khajuraho, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, non smette mai di stupire, con i suoi templi brulicanti di sculture in pietra, raffiguranti la vita di un tempo, scene divine e scene erotiche. Khajuraho fu capitale culturale dei Ch che le invasioni andela Rajputs che governarono questa parte dell’India tra il X e il XII secolo, prima di soccombere al violento attacco dei Moghul. Costruita nell’arco di 200 anni (950-1050 d.C.), contava di circa 85 templi ormai ridotti a soli 22 (ora tutelati dal governo dello Stato). La posizione isolata, lontano dai grandi centri, ha reso senz’altro disagevole la costruzione dei templi, ma allo stesso tempo, li salvò dalle profanazioni dei musulmani, nelle invasioni che inflissero il nord dell’India. I templi sono un perfetto esempio di architettura indo-ariana e le sculture evidenziano diverse sfaccettature dell’antica vita indiana. Migliaia di statuette ed immagini in pietra raffiguranti divinità, dee, eroi, re, concubine, animali, sembrano prender vita nelle facciate dei templi. Le sculture erotiche ritraenti il Kama Sutra, assolutamente uniche al mondo, riflettono in un talento architettonico unico, la regalità, il corteggiamento, il matrimonio, gli insegnamenti spirituali, la meditazione, le parentele e le scene più intime di emozioni umane.
Giorno 8
Khajuraho – Allahabad (280 km 7h)
Prima colazione e si parte per quella che è la tappa più faticosa del viaggio. Si lascia il Madhya Pradesh per tornare nell’Uttar Pradesh seguendo in parte il corso dello Yamuna, lo scenario è una zona rurale, dove il tempo sembra si sia fermato e il turismo non è ancora arrivato. La metà finale sarà il Triveni Sangam ad Allahabad, la sacra confluenza del fiume Yamuna nel Gange. Qui come precedente ad Haridwar ogni dodici anni si celebra il Kumbh Mela che si alterna ogni tre anni nelle 4 città sacre (le altre 2 sono Ujjain, e Nashik). Sistemazione in hotel e si prosegue con le visite. Pernottamento in Hotel ad Allahabad.
Allahabad conosciut comr Prayagraj è situata alla confluenza dei fiumi Gange (Ganga) e Yamuna (Jumna), a circa 100 km a ovest-nord-ovest di Varanasi.
Prayagraj sorge sul sito dell’antica Prayag, una città santa che per fama era paragonabile a Varanasi e Haridwar. L’importanza di Prayag nell’antico periodo buddista della storia indiana è testimoniata dalle iscrizioni su un pilastro attribuito all’imperatore mauryano Ashoka del III secolo a.C.. Il pilastro – che si ritiene sia stato eretto in una località vicina e spostato a Prayagraj in epoca Moghul – si trova ancora all’interno della porta del vecchio forte di Prayagraj, situato strategicamente alla confluenza dei due fiumi. L’importanza religiosa del sito per l’Induismo persiste. Ogni anno si svolge un festival alla confluenza dei fiumi e ogni 12 anni , il Kumbh Mela, a cui partecipano milioni di devoti.L’attuale città di Prayagraj fu fondata nel 1583 dall’imperatore moghul Akbar, che la chiamò Allahabad (Ilāhābād, “Città di Dio”). Divenne una capitale provinciale durante l’Impero Moghul e dal 1599 al 1604 fu il quartier generale del principe ribelle Salim (poi imperatore Jahangir). All’esterno del forte di Prayagraj si trova la tomba costruita per il figlio ribelle di Jahangir, Khusru. Con il declino dei Moghul, Prayagraj passò di mano molte volte prima di essere ceduta agli inglesi nel 1801. La città fu teatro di un grande massacro di indiani da parte degli inglesi a metà del 1857, durante l’ammutinamento indiano (1857-58) contro il dominio britannico. Dal 1904 al 1949 la città è stata la capitale delle Province Unite (oggi Uttar Pradesh). Fu un centro del movimento indipendentista indiano contro il dominio britannico e fu la patria della famiglia Nehru, la cui tenuta, Anand Bhawan, è oggi un museo.
Giorno 9
Allahabad – Varanasi (220 km 3h)
Prima colazione e seguendo il corso del Gange dopo circa 3 ore si giunge alla città sacra di Varanasi. Sistemazione in Hotel e si prosegue con le viste. Si parte da Bharat Mata ‘Madre India’, un modello di India in rilievo dell’India, scolpita in marmo con rappresantate le montagne, le pianure e gli oceani. Si raggiunge di seguito Sarnath 13 km dalla città di Varanasi. Città sacra per i buddhisti e metà di peregrinaggio, qui il Signore Buddha predicò il suo primo sermone a un gruppo di discepoli dopo aver raggiunto l’illuminazione a Bodh Gaya.Il Dhamekha Stupa, alto 43 metri e con un diametro di 28 commemorare il sacro avvenimento. Si prosegue nel vicino museo dove è contenuto il capitello leonino del pilastro Ashoka. Con quattro leoni a segnare i punti cardinali il capitello è simbolo del governo indiano (lo troverete raffigurato anche sul vostro visto di ingresso in India!).
Prima del tramonto è il momento di raggiungere il sacro fiume Gange, l’autista e la guida vi condurranno alla cerimonia serale, accomodandovi su una barca attraccata alla riva, la miglior posizione da cui assistere. Ogni sera quando il sole tramonta, al suono di una conchiglia, un gruppo di giovani pandit (sacerdoti), posizionati su delle piazzole in riva il fiume, al Dasaswamedh Ghat, celebrano la Dea Madre Ganga, in una elaborata cerimonia ganga aarti. Al vibrante sottofondo sonoro dell’armonium e canti di preghiera, il rituale inizia impregnando l’aria circostante del fumo di incenso sventolato dai sacerdoti e continua in un intricato volteggio di grandi lampade ad olio fiammeggianti. Una moltitudine di lampade galleggianti trasportate dalla corrente illuminerà il fiume a fine cerimonia.
Dichiarata la città più antica dell’India, Varanasi, città dell’Uttar Pradesh, conosciuta anche con i nomi di Kashi e Banaras, vanta l’appellativo di città più sacra del paese. Nella credenza induista si ritiene che Varanasi sia stata creata circa 5000 anni fa dallo stesso Lord Shiva ed è citata nelle epopee indù, Ramayana e Mahabharata. La cultura, le tradizioni e le credenze di Varanasi sono strettamente correlate al fiume Gange, che scorre attraversando la città, in un’ansa che stranamente volge a nord. La sacralità che impregna la città, la rende meta di pellegrinaggio e luogo propizio in cui trascorrere gli ultimi giorni di vita, esalando qui l’ultimo respiro si beneficia della moksha, la liberazione dal ciclo delle rinascite, accedendo al paradiso. I Ghat (gradoni di balneazione) popolati di fedeli che si bagnano nel fiume, le aarti serali, la miriade di templi frequentati dai sadhu (santoni), offrono un’esperienza surreale ed unica in sé, rispecchiando probabilmente, l’immaginario collettivo di una nazione, che ormai volge verso il futuro.
Giorno 10
Varanasi – Delhi (volo)
Sveglia prima dell’alba per un indimenticabile giro in barca lungo il Gange – un suonatore di sittar vi suonerà una melodia dedicata la sorgere del sole -. La città si anima prima del sorgere del sole quando i devoti si dirigono verso le rive del fiume per adorare il sole nascente. Dalla barca oltre a vedere sorgere il sole si può assistere all’affascinante e colorato miscuglio di persone che raggiungono il sacro fiume, non solo per il bagno rituale, ma anche per la triste cremazione dei cari, lavare i vestiti o semplicemente per sedersi a guardare il mondo che passa. La mattinata continua con una passeggiata guidata tra i vicoli che caratterizzano la città vecchia. Si visiterà Asi Ghat – uno dei cinque ghat speciali da cui i pellegrini devono fare il bagno secondo un preciso ordine nello stesso giorno. L’ordine è Asi, Dasasaswamedh, Baransangam, Panchganga e infine Manikarnika. Visita al Tempio di Durga, comunemente conosciuto come il Tempio delle Scimmie per via delle numerose scimmie che lo popolano. Chiuso ai non indù, il tempio si può vedere dall’alto di una apposita passerella, si prosegue con il tempio di Kashivishwanath o Shiva, ricostruito sopra una moschea, anche questo visonato da un terrazzo vicino, in quanto interdetto ai non indù e accanto al tempio il pozzo di Gyan Kupor – il pozzo della conoscenza.
Trasferimento in aeroporto in tempo per il volo su Dehi. Incontro con il ns. rappresentante e trasferimento in hotel.
Giorno 11
Delhi – partenza
Trasferimento in aeroporto in tempo per il volo di rientro.
• Alloggio in camera a matrimoniale/2 letti
• All’arrivo Incontro e assistenza da parte di un ns. rappresentante
• Colazione giornaliera a buffet in hotel (eventuali cene in hotel e/o pranzi in hotel o ristoranti locali selezionati, con supplemento)
• Mezzo di trasporto: veicolo con aria condizionata per tutti i trasferimenti, visite, escursioni come da itinerario
• Tutte le visite menzionate nel programma
• Guida locale parlante italiano in tutte le città, (se disponibili – salvo Abhaneri – Gwailor)
• Eventuale accompagnatore/guida parlante italiano per tutta la durata del viaggio con supplemento
• Salita ad Amber Fort in elefante – Jaipur/
• Auto/mezzo elettrico in condivisione al Taj Mahal – Agra
• Biglietto del treno Rani Kamlapati – Agra Gwailor in carrozza di 1a classe aria condizionata
• Giro in barca sul fiume Gange (in condivisione
• Costo degli ingressi ai monumenti come menzionato nel programma (01 visita)
• Costo del carburante, pedaggi, parcheggi, e assicurazione del veicolo
• Tutte le tasse generalmente applicabili
Il complesso del Taj Mahal è chiuso il Venerdì.
In generico, Check-in all’hotel: ore 14.00 – 15:00 / check-out : ore 11:00 – 12:00 .
-Check-in all’aeroporto domestico: 02 ore minimo prima della partenza
-Check-in all’aeroporto internazionale: 03 ore minimo prima della partenza
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