Dall’isola di Bora Bora, famosa per l’esclusività dei suoi lussuosi resort e la vita mondana sempre vivacissima, alle altre isole polinesiane forse ancora più spettacolari. Il viaggiatore ha solo l’imbarazzo della scelta tra i picchi coperti di verde dell’isola di Moorea, l’atollo di Rangiroa, le isolette di Taha’a, immerse in lagune color smeraldo, e ancora le spiagge rosate dell’isolotto di Tikehau, bagnate da uno dei mari più ricchi di pesci tropicali al mondo. Non esistono classifiche per queste isole, la Polinesia è una meraviglia da godere isola dopo isola, tramonto dopo tramonto.
La Polinesia Francese è un territorio d’oltremare francese che si trova nell’Oceano Pacifico, un paio di ore di volo ad est dell’Australia e poco più a nord del Tropico del Capricorno.
“Questo è il paradiso in terra! »Esclama Bougainville mentre si avvicina a Tahiti una mattina dell’aprile 1768. Il mito è lanciato. Da Cook a Gauguin, passando per Herman Melville, Pierre Loti, Jack London e Robert Louis Stevenson, la Polinesia francese strega generazioni di esploratori, scrittori itineranti e pittori. Sparse nei mari del sud, le 118 isole della Polinesia francese non hanno mai smesso di far sognare.
Le alte isole, sormontate da corone di vette aguzze, frastagliate dall’erosione e tagliate da profonde vallate, si ergono maestose sopra lagune opalescenti punteggiate di motu (isolotti di sabbia e corallo). Gli isolotti si estendono su spiagge sabbiose lascive, abbaglianti di verginità, drappeggiate da pandani e palme da cocco. Le cascate scroscianti, la vegetazione esuberante, l’ibisco gigante, i fiori di diadema profumati inebrianti, l’aria calda, la pioggia tiepida, tutto ispira piacere. In lontananza, gli atolli, minuscole terre perdute nella vastità dell’oceano, giocano come zattere alla deriva.
Evangelizzata, colonizzata, nucleare, la Polinesia francese ha vissuto a lungo solo per volontà europea. Ma dagli anni ’80 la generazione più giovane si è avvicinata alle proprie radici. Il desiderio di emancipazione è accompagnato da una ricerca spirituale e da una rinascita culturale: danza, viaggi antiquati sulle stelle, a bordo di grandi canoe d’alto mare, torna in vigore il tatuaggio, Polinesia francese. Infine non è tanto francese quanto polinesiano.
Come arrivare in Polinesia Francese ?
La Polinesia è situata ad equidistanza tra l’equatore a sud e le Hawaii a nord, nello stesso fuso orario delle Hawaii e a metà strada tra la California e l’Australia.
Tutti i voli atterrano all’aeroporto internazionale di Faa’a situato vicino a Papeete sull’isola principale di Tahiti. L’aeroporto è anche base della linea aerea Air Tahiti per i voli nazionali che effettua i collegamenti con le altre isole e atolli. Per noi italiani il modo più veloce per raggiungere la Polinesia Francese è fare un primo scalo a Parigi e un secondo scalo a Los Angeles, per circa un totale di 24 ore di viaggio.
L’alternativa è passare per il Giappone, tenendo conto che ci sono solo due voli alla settimana che collegano Tokyo con Papeete, oppure un volo alla settimana da Sydney. Da Aukland partono voli per Papeete con una maggiore frequenza. In oltre Papeete è collegata direttamente ma non quotidianamente con le Hawai, la Nuova Caledonia, le Isole Cook, e il Cile.
Tempi di volo medi alle Isole di Tahiti
- Parigi – Papeete: 22 ORE
- Los Angeles – Papeete: 8 ORE
- San Francisco – Papeete: 8 ORE
- Honolulu – Papeete: 5 ORE
- Noumea – Papeete: 6 OREA 20
- Tokyo – Papeete: 11 ORE
- Sydney – Papeete: 9 ORE 5
- Auckland – Papeete: 5 ORE
- Rarotonga – Papeete: 2 ORE 30
- Santiago del Chile – Papeete: 11 ORE
- Hanga Roa (Isola di Pasqua) – Papeete: 4 ORE 50
Come spostarsi in Polinesia?
Le isole che appartengono alla Polinesia si estendono su una superficie molto ampia dell’Oceano Pacifico, per questo si raggiungono prevalentemente con brevi voli operati da aeromobili ATR, con il peso del bagaglio di massimo 20 kg.
La Polinesia offre lussuosissimi hotel da mille e una notte, con buffet faraonici ed ogni confort.
In alternativa è possibile soggiornare in pensioni familiari molto modeste, dove non sono garantiti i minimi servizi degli hotel. Ad esempio non è disponibile una receptions attiva a tutte le ore, un servizio bar al di fuori dalle ore dei pasti, non è garantitala presenza costate di personale a cui fare riferimento in caso di necessità. La pulizia è solo sommaria e molto lontana dagli standard europei, e spesso il punto mare in cui sono situate le pensioni non è un gran che.
Va considerato che essendo sistemazioni a gestione familiare, il servizio, la cura degli ambienti e soprattutto la pulizia sono totalmente fuori dal nostro controllo per tanto non diamo garanzie.
Purtroppo in Polinesia è molto complicato per motivi di disponibilità o addirittura in molti casi totalmente assente la categoria di fascia media, hotel di 3 o 4 stelle con il giusto rapporto qualità prezzo.
Diverse invece sono le crociere, in catamarano, yatch prenotabili in uso esclusivo o in condivisione con altri clienti, o con vere e proprie navi da crociera, che offrono la comodità di poter visitare più isole in un arco ristretto di 5, 7 o 10 giorni senza cambiare camera o perdere tempo con attese in aeroporto. Con in più il vantaggio di avere già incluse tutte le escursioni e la pensione completa, al costo di un buon hotel in mezza pensione escursioni escluse. La disponibilità però è limitatissima, e vanno prenotate con un anticipo di almeno un anno rispetto alla data di partenza.
Per Polinesia si intende il triangolo che ha come vertici l’Isola di Pasqua, la Nuova Zelanda e le Hawaii.
La Polinesia Francese in particolare racchiude cinque arcipelaghi: le Isole della Società con le Isole del Vento e del Sottovento, l’arcipelago delle Isole Australi, l’arcipelago delle Isole Marchesi, l’arcipelago delle Isole Gambier e l’arcipelago delle Isole Tuamotu. Il Nostro consiglio è di visitare almeno due isole di due arcipelaghi diversi, per poter percepire la diversità paesaggistica di questo territorio che si estende su una superfice di Oceano Pacifico dalle dimensioni simili a quelle dell’Europa.
1. Isole della Società
Le Isole della Società sono il cuore della Polinesia e comprendono l’Isola di Tahiti, Bora Bora, Moorea, Raiatea, Tahaa, Tetiaroa, Huahine e Maupiti.
Tahiti più di ogni altra isola consente il contatto con la popolazione del posto, i mercati, la cucina, l’artigianato, ed è l’isola più economica per fare shopping e l’unica che consente di cenare fuori dal proprio resort. L’entroterra montagnoso è adornato da vallate mistiche, corsi d’acqua chiara e alte cascate. La maggior parte della popolazione dell’isola risiede vicino al litorale, lasciando l’interno quasi inviolato e primitivo, nonostante la prossimità di Papeete, la movimentata capitale. Oggi Papeete, punto di riferimento della nazione, vanta resort di lusso, spa, ristoranti raffinati ma anche street food, nightclub, frenetici mercati, musei, negozi di perle e boutique.
Bora Bora è il gioiello indiscusso del Pacifico grazie alla sua laguna meravigliosa che regala uno spettacolo indescrivibile già quando la si sorvola con l’aereo. Con un breve volo di 50 minuti da Tahiti o Moorea, Bora Bora, sorprende con la sua laguna che sembra la tavolozza di un pittore fatta di tutte le sfumature di azzurri e verdi brillanti. I crinali lussureggianti e le vallate del monte Otomanu sono incorniciati dai motu ricoperti di palme che circondano la luminosa laguna come una sottile collana. Le spiagge di sabbia bianca dalla consistenza del borotalco completeranno il quadro romantico per una perfetta luna di miele.
Moorea è facilmente raggiungibile da Tahiti in quanto situata a pochi chilometri, e regala tramonti di grande intensità grazie al profilo di Tahiti Nui sempre visibile in lontananza.
Questa è l’ Isola che meglio si presta ad essere visitata autonomamente, ad esempio noleggiando un motorino. Il suo fascino sta infatti prevalentemente nel suo entroterra selvaggio e i magnifici villaggio fatti case color pastello.
Tahaa con la sua tranquillità vi trasporterà nella tradizionale e pacata vita dei tahitiani. La semplice bellezza di quest’isola proviene dalle dolci montagne, circondate da piccoli motu dalle spiagge bianche e brillanti. L’aria profumata di vaniglia si sparge con la brezza che soffia lungo le colline dalle piantagioni e questo dolce aroma cavalca il leggero vento oceanico che vi preannuncia l’anima dell’isola molto prima che possiate scorgerla all’orizzonte. La laguna dai colori indimenticabili consente di assistere a tramonti da sogno, con il sole che scompare all’orizzonte dietro l’Isola di Bora Bora, che si trova a breve distanza.
Condivide la sua laguna con l’Isola di Raiatea, che è quindi facilmente raggiungibile in pochi minuti di barca senza dover affrontare le agitate e profonde acque dell’Oceano aperto. Raiatea non ha spiagge, ma è ricca di reperti storici in quanto è la prima isola della Polinesia ad essere stata abitata dall’Uomo.
La sua capitale, Uturoa è una delle cittadine più caratteristiche della Polinesia e merita sicuramente una visita.
Tetiaroa è un paradiso per gli uccelli, le tartarughe marine e tutta la fauna marina. L’isola è considerata sacra ai Tahitiani, tant’è che un tempo le languide spiagge di sabbia bianca di questo atollo disabitato era un rifugio esclusivo della famiglia reale tahitiana. Non sorprende quindi che l’attore Marlon Bando cadde sotto il suo incantesimo durante le riprese del film l’Ammutinamento del Bounty nel 1960 e successivamente decise di acquistarla. Oggi è possibile raggiungerla con una veloce tratta in charter privato di 15 minuti da Tahiti o Moorea, e soggiornare in un Lussuosissimo Resort 5 stelle completamente ecosostenibile.
Tra gli isolotti, Tahuna Iti, l’isola degli uccelli, è una riserva nazionale per uccelli marini, fregate, sterne, fetonti, sule e altre procellarie.
A soli 40 minuti di volo dall’isola di Tahiti, l’incantevole Huahine, con le sue foreste lussureggianti, i paesaggi incontaminati e i pittoreschi villaggi è uno dei segreti meglio custoditi della Polineisa.
2. Isole Tuamotu
Le Isole Tuamotu, famose per le perle, si differenziano dall’arcipelago della società perché non sono isole ma atolli, con lagune ricche di pesci e coralli, perfette per lo snorkeling o per le immersioni.
Le isole principali sono tre: Rangiroa, Fakarava e Tikehau. La laguna di Rangiroa è la seconda laguna più grande al mondo e qui la natura regna sovrana, alberi da cocco, una ricca fauna marina e una pace senza eguali la rendono un vero paradiso. Fakarava è considerata invece uno dei luoghi migliori al mondo per le immersioni e Tikehau è rinomata per le possibilità di vedere milioni di pesci diversi nello snorkeling presso Tueiava Pass.
3. Isole Marchesi
L’arcipelago delle Isole Marchesi è situato all’estremo nord della Polinesia Francese nei pressi dell’equatore, e trovandosi ai margini sono rimaste vere e solitarie. Delle dodici isole che compongono l’arcipelago solo sei sono abitate. L’isola più imponente è Nuku Iva, che ospita la valle di Hakaui, uno dei posti senza dubbio più suggestivi di tutto l’arcipelago. A differenza degli altri due arcipelaghi non vi è l’anello di barriera corallina che protegge l’Isola principale, per cui sono prive di laguna e le onde dell’ Oceano Pacifico si infrangono fragorose sulla costa frastagliata e lussureggiante, interrotte solo da alcune baie dalla bellezza selvaggia e amaliante.
4. Isole Gambier
Le Isole Gambier sono quasi il prolungamento dell’arcipelago delle Tuamotu e a parte l’atollo disabitato di Temoe sono tutte racchiuse nella stessa barriera corallina, lunga più di sessanta chilometri. L’attività principale degli abitanti è legata alla coltivazione delle perle che prendono il nome dall’isola principale, Mangareva. La vita sottomarina di queste isole è straordinaria e offre possibilità di snorkeling e diving di ogni livello.
5. Southern Islands
Le Isole Australi sono sette isole lontane dai flussi turistici in quanto si trovano sotto il tropico del Capricorno e quindi caratterizzate dall’alternanza di tutte le stagioni e piogge abbondanti. Le isole principali sono Tubuai, Rurutu, Raivavae e la stagione migliore per visitarle va da maggio a novembre, in quanto non vi è pericolo di tifoni. Sono isole vulcaniche di calcare con un paesaggio variegato, ricco di rilievi e pianure, autosufficiente grazie all’agricoltura e all’artigianato e per questo motivo sono la cosa più vicina che puoi vedere in Polinesia settant’anni fa, quando il turismo non ha ancora arrivato.
Un luogo dove potrete davvero vivere a contatto con la gente del posto. Una laguna profonda e cristallina circonda le due isole che formano Huahine. Le magnifiche baie e le spiagge di sabbia bianca promettono una sensazione di grande tranquillità. Rimasta pressoché inalterata dal mondo moderno, Huahine rappresenta la vita calma e tranquilla dell’antica Polinesia. L’isola conta solo otto piccoli villaggi, ed i pochi residenti accolgono i visitatori con estrema gentilezza.
Maupiti è situata a 315 km a nordovest dell’isola di Tahiti e a 40 km a ovest di Bora Bora, ed è una piccola isola (11 km2), remota e autentica. Viene considerata una Bora Bora in miniatura, senza resort di lusso e lontana dal turismo di massa. Qui infatti è possibile soggiornare solo in semplici pensioni nella convivialità della gente del posto.
Come per la maggior parte delle isole del sud pacifico si possono distinguere due stagioni : una secca e una piovosa. La prima dura da marzo a novembre ed è caratterizzata da temperature che oscillano tra i 21°C e 27°C; la seconda, da dicembre a febbraio, è un po’ più calda (tra 25°C e 35°C ), ma soggetta anche ad acquazzoni tropicali che spesso hanno una durata limitata. Va precisato però che se pur le piogge sono molto intense ma di breve durata il cielo comunque tende ad essere costantemente rannuvolato durante la stagione delle piogge, ingrigendo così tutto il paesaggio e in particolare la laguna delle isole non potendo riflettere il blu del cielo.
Inoltre se pur rari non si possono escludere possibili uragani, che sono sempre maggiormente probabili durante il nostro inverno. Per queste ragioni il miglior periodo dell’anno per visitare queste isole va da fine marzo ad inizio novembre.
Essendo molto più lontani dall’equatore, gli arcipelaghi del sud, le Australi e le Gambier, hanno temperature più fresche delle Isole di Società e Marchesi. Le Tuamotu, invece, sono le meno piovose.